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Bullettino archeologico italiano — 1.1861-1862

DOI issue:
Heft 3 (Juni 1861)
DOI article:
Renan: Antichità orientali, [1]
DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.9008#0032

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— 24 —

(Aradus), Tortosa (Antaradus) ed Amrit (Mara-
thus) (1); 2° quella di Gebeil (Byblos); 3° quella di
Saida (Sidone): 4° quella di Sur ('Tiro). Come appendi-
ci di queste quattro campagne, ho proposto due viag-
gi senza scavazioni: 1° una esplorazione del Libano,
soprattutto sotto il punto di vista della epigrafia gre-
ca; 2° un viaggio in Palestina, essendo questo paese
nella storia dell'arte annesso alla Fenicia. Un atten-
to studio di tutta la costa era il preliminare obbliga-
to di queste differenti serie di investigazioni.

Dovendo la campagna di Ruad esser fatta col con-
corso della marina, ho dovuto riserbarla pei mesi
in cui la costa di Siria offre una compiuta sicurezza,
cioè a dire pe' mesi di està. E poiché la campagna di
Tiro dee naturalmente seguire quella di Sidone, la
scelta per le mie prime osservazioni non era più che
tra Byblos e Sidone. Se ho cominciato da Byblos,
non è già che io non isperi da Sidone risultamenti
tanto importanti; ma egli è che Byblos era più affat-
to inesplorato, e pareva dovesse offrire alcune diffi-
coltà di meno. Oggi, il mio compito di Gebeil tocca
al suo termine: ho di più terminato lo studio della
costa da Tripoli a Saida. Infine l'esplorazione della
parte del Libano situala al disopra di Gebeil, che le
nevi non rendono inaccessibili in questa stagione, è
molto avanzata: l'esplorazioni delle altre regioni di
Aphaca , Altura , Tannurin formerà un' appendice
della campagna di Ruad.

Naturalmente, non ho pensato che mi fosse possi-
bile esaurire una materia tanto nuova. Se l'Italia,
che ha abili anliquarii da quattrocento anni, lascia
luogo ancora ad importanti scoperte, non è certo in
pochi mesi che sperar si poteva di far rendere a que-
sta terra, che conta tremila anni di storia, tutto ciò
ch'essa nasconde. Per ciò d'altra parte antiquarii di
professione avrebbero avuto più di me probabilità di
riuscire. II mio compito doveva limitarsi ad aprire
la serie delle profonde esplorazioni nel suolo, e veri-
ficare e seguire a parte a parte ciò che ingegnosi e
dotti viaggiatori han già intraveduto, a rinvenire

(1) Queste tre località sono assai vicine.

qualche legge generale che serva di filo pe' futuri la-
vori, a imprendere soprattutto ciò che la speculazio-
ne privata, sufficiente per la ricerca degli oggetti
trasportabili, non potrebbe fare, dir voglio la sco-
perta di grandi monumenti, e la ricerca delle qui-
stioni di storia. Non sarà che alla fine del mio viag-
gio, che oserò esprimermi su tutti questi punti con
sicurezza. Può essere che ulteriori ricerche mi fac-
ciano modificare molte vedute, che oggi mi seduco-
no. Ma ho pensato che malgrado il loro carattere
provvisorio, ed affinchè meglio si comprendessero i
miei ragionamenti, queste vedute dovessero essere
sin da ora esposte.

I.

Pria d'ogni altro intratterrò V.M. delle scavazioni
di Byblos. Pochi punti esercitano al primo colpo di
occhio sull'investigatore un'attrazione tanto forte
quanto Gebeil. Gl'innumerevoli fusti di colonne di
marmo e di granito che sono sparsi qua e là, un suo-
lo tormentato e di cui ogni sezione lascia vedere
strati sovrapposti di rovine di tulle l'età, un castello
che sembra l'opera de' giganti della primitiva anti-
chità, le leggende che ci mostrano Byblos come la
città più antica del mondo, le memorie antiche di
Cinira, d'Adone, di Osiride, le memorie più isteri-
che della parte che presero i Giblili (2) a'Iavori di Sa-
lomone, l'importanza di Byblos nel risorgimento fe-
nicio al tempo degli Antonini, la parte religiosa di
prim'ordine ch'essa tenne a quell'epoca, l'opera inap-
prezzabile di Filone di Byblos (Sanconiatone), di cui
questa città fu la culla ed è tuttora il comento, tutto
si riunisce per eccitare la curiosità e dar la brama
di rimuovere rottami, che debbono ricoprire tanti
segreti.

. Se alcune illusioni succedono a queste prime spe-
ranze, queste illusioni provengono dal dolore che si
risente veggendo una sì interessante antichità a tal
punto schiacciata, e, oso dirlo, stritolata.

{Continua) benan

(2) L'antico nome di Byblos era Gebel, identico a quello che
porta ancora oggidì. Byblos è un'alterazione greca.

cav. giulio minehvini - EDITORE

stamperia della r. università
 
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