Bullettino archeologico italiano (1.1861-1862)

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ber, ed in fine la notizia degli oggetti rinvenuti nel
teatro Ercolanese, ricavata dal giornale degli scavi.

Pria di chiudere questo nostro articolo, vogliamo
osservare che fra le carte del Marchese Berardo Ga-
liani, ne furono rinvenute alcune che trattavano del
teatro di Ercolano; e dobbiamo la pubblicazione di
esse al eh. Fiorelli (Pompei. Illustrazione de' monu-
menti, proemio p. XLH e segg.). Quello che mi sem-
bra più importante è la indicazione di una pianta
del teatro, che però non si dice trovata fra quelle
carte le quali pare non contenessero alcun disegno.

Solo ho a notare che quelle indicazioni si riferi-
scono ad una pianta alquanto diversa dalla nostra.
Di fatti tutte le parti dell'edifizio sono indicate a
numeri; laddove nella pianta del de Iorio sono a let-
tere, e solo alcuni pochi numeri son messi dopo l'in-
tero alfabeto.

Sappiamo però dal detto lavoro del Galiani che il
Weber aveva fatto la pianta ed il profilo del teatro.
Lo stesso Galiani osserva: Per la esattezza del dise-
gno della pianta, pare che la somma diligenza e scru-
polosità del Weber non ci lasci cosa a desiderare (Fio-
relli l. c. p. XLIV). Sicché ci pare evidente, anche
per ciò che dice il Galiani, che la pianta rinvenuta
dal de Iorio, e che noi pubblichiamo, sia appunto
quella del Weber.

Mi permetto intanto di osservare che nella pianta
che ora presentiamo, il recinto esteriore del teatro è
in tal guisa segnato, che nella parte media in corri-
spondenza del vomitorio che ripartisce in due eguali
metà l'intero emiciclo, vedesi un pilastro; laddove
nella pianta del Mazois (parte IV, pi. XXXV), ripro-
dotta dal eh. Wieselcr (Thealergebdude und Denk-
mdler des Biihnenwesens bei den Griechtrn und Iìo-
mern tav. II, 8) vi corrisponde invece un arco. Mi
affrettai perciò di verificar sopra luogo una tale par-
ticolarità, quando nel passato anno mi recai a stu-
diare il teatro di Ercolano in compagnia del signor
Edoardo Flemmer (1), professore ed ispettore al col-
legio reale e cattedrale di Roeskilde in Danimarca.

(1) Il sig. Flemmer ha fatto particolari studii su' teatri anti-
chi. Debbo alla sua cortesia un disegno accurato cou tutte le i
misure del teatro di Orange. . |

j Nella nostra lunga disamina, di circa cinque ore, in
I quelle importanti rovine, avemmo la occasione di ve-
] rificare che il recinto esteriore è meno accuratamente
riportato nella pianta del Weber, molto più esatta-
mente in quella del Mazois. E forse è da credere che
lo svizzero architetto segnò quella parte quasi di re-
stauro, quando non ancora era scoperta. Veggo di
fatti tralasciato il recinto esteriore sì nella pianta
riportata dal Marini nell'Atlante del suo Vitruvio
(tab. XCI, 2), come in quella riferita da' signori Co-
chin e Bellicard (obsenat. sur les anliq. d'Hercula-
num, sec. edit. pag. 9, pi. 2). Non ostante una tale
inesattezza, il sig. Flemmer credeva molto interes-
sante la pubblicazione della pianta del Weber, e ne
volle un esemplare per presentarlo al re di Danimar-
ca, Federico VII, il quale coltiva ardentemente gli
studii archeologici.

Mi riserbo di parlare di nuovo del teatro di Er-
colano, comunicando a' lettori del Bullettino altre
osservazioni da noi fatte, ed il più esatto disegno' di
alcune parti di quell'edifizio diligentemente misura-
te da me e dal sig. Flemmer nella citata occasione.

Per ora ci limiteremo a pubblicar la pianta colle
sue indicazioni, che portano la data del 1747, e le
notizie relative alle scavazioni praticate in quel sito
dal 1738 sino al 1772.

MINERVINI

I.

PIANTA

Clic dimostrala ffalihricadell'antico teatro
di Ercolano nella l'orina clic meglio mi è
potuto eseguire pc' meati segnati nella
medesima col colore di l'uligine, il quale
teatro al presente sta 84 palmi sotterra.

SPIEGA

Dell'edilizio e di alcune cose trovate tanto in esso
che ne'suoi contorni.

I luoghi principali che possono indicarsi sono i
seguenti:

A. Il Podio, primo scalino del teatro.