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Bullettino archeologico italiano — 1.1861-1862

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Heft 18 (Februar 1862)
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Minervini: Nuove scavazioni di Pompei, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9008#0150

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— 142 —

È evidente che una parte de' varii soggetti che
adornano questa nobile stanza sono in stretta rela-
zione fra loro. Tali sono i due quadri del giudizio di
Paride, che fu causa della troiana guerra, e del rico-
noscimento di Achille, che lo trasse alle sanguinose
battaglie. Ed in questo rapporto guerriero io ravviso
eziandio gli Amorini armati, i quali recano la pa-
noplia dell'eroe,mentre egli si sottrae al gineceo del-
la molle regia di Sciro. Ed anche in questa circo-
stanza può rilevarsi come tutti i dipinti di un ador-
no compreso fossero sovente fra loro in relazione, e
come una particolare idea presedesse sovente alle
svariate composizioni.

Sul pavimento di questo triclinio si raccolsero ven-
tisei conchiglie.

Prima di parlare delle varie botteghe messe intor-
no all'edificio da noi descritto, vogliamo notare una
particolarità, sulla quale il ch.sig. de Longpérier ha
richiamata la mia attenzione, trovandoci insieme ad
osservare questa casa. Noi parlammo sopra (p. 52)
di una spaziosa e spessa tavola di bianco marmo ad
uso della cucina; singolarissimo monumento, che
trova il suo confronto negli usi moderni. Ora in
questa facevami notare il sig. de Longpérier come
in un estremo vi fosse un leggiero incavo, che a suo
avviso era destinato a sminuzzare e ridurre in pol-
vere il sale;traendo argomento a questa sua conghiet-
tura dal moderno costume, e dall'identico cavo che
scorgesi in simili mense di marmo messe ad istru-
mento delle odierne cucine. È questo un altro esem-
pio come ne'bisogni della vita l'uomo ricorre sovente
in tutti i tempi agli stessi mezzi; quando questi non
provengano dalle scientifiche cognizioni, le quali so-
no un prodotto della moderna civiltà.

Prima bottega a destra della principale entrala.Ye-
desi la soglia di pietra vesuviana destinata a riceve-
re la grande chiusura di legno, che scorgesi tanto
frequentemente al le pompeiane botteghe.Questo am-
pio compreso vien ripartito in due mercè un muric-
ciuolo che lo divide, e con una delle sue parti ave-
va comunicazione coll'atrio dell'edilìzio da noi fino-
ra descritto. 11 pavimento è di opera signina, e sul
suolo vedesi una bocca di pozzo col corrispondente

coverchio. Le pareti sono dipinte con verde intonaco:
al destro lato era un quadretto, eh' è ora nel museo
nazionale, ed in esso vedesi effigiato Mercurio col ca-
duceo e la borsa, ed al suolo presso a' suoi piedi è
l'ariete. Sono troppo note le relazioni di Mercurio
coll'ariete, perchè qui dovessimo fermarci ad illu-
strar questo dipinto.Basterà rimandare a' monumen-
ti de' quali è parola nelì'Handbuch del Mùller § 381,
not. 1, 2, p. 591, ed. Welcker. Di fronte è tuttora
in gran parte perduta la figura della Fortuna con ti-
mone e cornucopia. Queste due pitture messe fra
loro in rapporto accennavano all'abbondanza ed alla
prosperità della casa.

Una delle parti di questa bottega contenea in tre
lati un armadio con tre ordini di scansie sostenute
da piccoli travicelli, essendo ancora visibili i fori
ove questi erano confitti.

Seconda bottega a sinistra della entrala. Era que-
sta ancor ripartita in due compresi, tutti due con
rozzo pavimento e rozzo intonaco. La esterior chiu-
sura esser dovea simile alla precedente, essendovi
una identica soglia di pietra vesuviana. Nel primo
compreso è una edicola rettangolare, la quale offre
il compimento delle sue forme ed il triangolare fa-
stigio mercè dipintura all'intorno. Era questa edico-
la destinata a conservare le divinità protettrici del
proprietario della bottega.

Ricorderò che sui pilastri esteriori da questo lato
dell'edilìzio vedesi la iscrizione in grandi lettere

S1TT1VM • CONIVNCTVM \\ ™m,F {mon,
HERACLA•ROGAI

da me altra volta pubblicata (bullett. arch. nap. n.
ser. an. IV, pag. 18): leggonsi ancora alcuni segni
graffiti, tra' quali il nome ROMANVS, il principio
di altro nome in lettere greche nETP... più volte ri-
petuto, ed il segno Vili ss— che il eh. Fiorelli cre-
de scritto forse a ricordo di un peso di libbre otto e
mezza ed once tre (1).

Botteghe accanto alla seconda entrata dell'edilìzio.
Appariscono queste al n.° di tre, e di esse diremo

(1) Giornale degli scavi 1861, pag. 12.
 
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