Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Napoli nobilissima — 1.1892

Citation link: 
https://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/napoli_nobilissima1892/0058

DWork-Logo
Overview
loading ...
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
36

NAPOLI NOBILISSIMA

demolita, e non si permettesse « l’edificazione di altre,
« senza il dovuto regolare permesso » (*).
Intanto, si andava formando il passeggio. Il Tribunale di
fortificazione aveva speso n mila ducati per selciar di
nuovo la strada della Riviera, e altri noo per l’acquisto
della palude (1 2 3 4 5).
La zona, piantata a villa, s’estendeva fin dove è ora la
Cassa armonica. Era divisa in cinque viali: il Vanvitelli
s’era rivolto a Felice Abbate, giardiniere di S. M., richie-
dendolo del suo parere per gli alberi da piantarvi, e n’aveva
avuto la seguente risposta, che trascrivo integralmente
dall’originale :
lll.mo Sig.re Sig.re Pro.n Col.mo,
Circa al parere che ha interpellato V. S. Ill.ma delle qualità degli
alberi che più potrebbero addattarsi al Reai Spaseggio che si sta fa-
cendo a Chiaja, la mia perizia altro non trovo più confacente se-
noncche o alberi di olmi, o pure Tegli, e fra queste due qualità per
le osservazioni fatte in diversi luoghi di marina, trovo che l’olmo in
tali luoghi sia il più resistente anche perche ha Natura più robusta,
fotta e facile a crescere per i vicini commodo dell’acqua che si ha da
poterli inafifare in tempo d’Esta; Eccolo il mio parere in compim.to
de suoi comandi, e resegnandole il mio ossequio sono
Di V. S. Ill.ma
Napoli ahi n ottobre 1778.
Dev.mo Obb.mo Ser.re Vero
Felice Abbate.
Ma il Vanvitelli, per suo conto, soggiungeva che, fa-
cendosi le casse di legno, qualunque albero poteva resi-
stere (3). — Nel gennaio 1779, si cominciò la piantagione
degli olmi (4).
Cinque fontane sorsero nel passeggio, contornate « con
« labri, o sieno cordoni di travertino di Caserta ». In esse
furono raccolte le acque delle antiche fontane (5).
Si lavorava ai pilastrini e alle griglie di ferro, che chiu-
devano il passeggio dal lato della Riviera. Nelle nicchie dei
pilastrini si pensava di mettere una serie di statue anti-
che, restaurate e di poco valore, che giacevano nel Museo
di Portici. Dopo varie trattative, il Vanvitelli scelse dodici
statue consolari, due busti rappresentanti Marco Aurelio e
Faustina, « opere greche e di marmo greco, ritrovati in
« Pozzuoli », e una statua moderna, di niun merito, rap-
presentante Flora, pessimamente restaurata, ch’era stata
comprata come antica al tempo della Reggenza, per ordine
del Tanucci. Ma sembra che poi queste statue fossero ser-
bate ad altro uso, ed il Vanvitelli scriveva che, in luogo
« d’esse, si potrebbero commettere dodici statue a Carra-
ie ra, mandandosi da Napoli i modelli, e la spesa potrebbe

(1) Trib. di fortif. 17 luglio 1780. Ordine al Vanvitelli, 21 luglio, ivi, f. 23.
(2) Trib. di fortif., 28 giugno 1779, ivi, f. 22, e 18 giugno 1781, f. 23.
(3) Vanvitelli, da Caserta, 15 ottobre 1778, ivi, f. 22.
(4) Vanvitelli, 14 gennaio 1779, ivi, f. 22.
(5) Vanvitelli, 22 febbraio, 13 maggio 1780, ivi, f. 23.

« ascendere a circa 2200 ducati; e, non volendosi fare tale
« spesa, sarei di parere che si lasciassero le nicchie aperte
« colle sole griglie di ferro, siccome si trovano fatte, e
« che ocularmente potrà osservare V. E., sembrandomi
«che facciano, anche senza le statue, buon effetto » (x).
In quelle dodici nicchie, sopra le dodici fontanelle, si mi-
sero dodici statue in istucco, su modello del Sammartino.
Innanzi all’entrata, furono edificati due casini in fabbrica,
che son restati fino a pochi anni sono. Avevano botteghe,
terrazze superiori, e sotterranei per le cucine. Ai fittuarii
di essi era permesso di tenervi la bottega del caffè col bi-
gliardo; la sorbetteria con la vendita d’ogni sorta di bi-
scotteria e dolci; la bottiglieria con la trattoria, mettendo
però le tavole da mangiare nelle terrazze superiori; e
dovendo servire per la gente propria; la vendita dell’acqua
gelata con la banca nel portico, nel luogo loro assegnato;
e, finalmente, la bottega per vender galanterie, senza in-
gombrare i portici, accordando loro il Re il jus privativo
che nel passeggio non potessero entrare venditori di qual-
sivoglia genere di commestibili e galanterie (2). — Li fitta-
rono, pei primi, nel giugno 1781, Stefano de Rosa e Vin-
cenzo Rossetti per l’estaglio di 1300 ducati l’anno (3).
*
* *
Così nel luglio 1781, il R. Passeggio era stato rapida-
mente menato a termine, dovendosi aprire la Fiera. Il
Vanvitelli s’era dato da fare con ogni impegno; il 12 mag-
gio aveva scritto : « Stringendo il tempo per la Fiera, oc-
« correrebbero, a tal effetto, altri quaranta forzati, ferrati a
« quattro maglie, i quali servirebbero per appianare lo
« stradone e strade laterali del passeggio suddetto; e che
« perciò, se fossero a due a due, sarebbero inutili » (4).
Il passeggio fu dichiarato Sito Reale; la R. Deputazione
dei pubblici spettacoli ne ebbe la direzione e soprinten-
denza; l’Uditore dell’esercito, la giurisdizione; D. Carlo
Vanvitelli, il carico della manutenzione; Giovanni Abbate
fu nominato giardiniere capo (5).
Si pubblicò il Regolamento, col quale se ne permetteva
l’ingresso, liberamente, di giorno e di notte, a tutte le
persone, « che sieno civilmente e decentemente vestite »,
escludendosene « le genti di livrea, poveri, scalzi, ed im-
« propriamente vestiti ». Nei casini, non potevano farsi
« che li puri giuochi di commercio, escludendo, oltre quelli
« vietati dalle regie prammatiche, anche li giuochi di ven-
« tuno e macao ».

(1) Cav. Macedonio, Portici, 11 giugno 1779, 3 maggio 80; Vanvitelli, 13
aprile 8 luglio 1780; vigl. a lui dir. del 14 luglio, ivi, f. 22 e 23.
(2) Dispaccio in data di Portici, 30 marzo 1780, ivi, f. 23.
(3) Carte varie, Contratto 28 maggio 1781, f. 23.
(4) Vanvitelli, 12 maggio 1781, f. 23.
(5) Ad Acton, 6 luglio 1781, ivi, f. 24.
 
Annotationen