Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

DOI Heft:
Fasc. 1
DOI Artikel:
Hermanin, Federico: Un probabile quadro di Gianlorenzo Bernini
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0044

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
FEDERICO HERMANIN

opera di scultore. Essa ricorda per i lineamenti del volto e per la gioconda opulenza delle
forme la Maria Maddalena della cappella Chigi nel duomo di Siena e le formose carità che
allietano d’un sorriso caldo di vita i monumenti sepolcrali di Urbano Vili e di Alessandro VII.

Si osservino la forte testa, il collo robusto, le braccia modellate più che dipinte, le
pieghe un po’ dure, marmoree per così dire, delle vesti che avvolgono i fianchi possenti e
ci apparirà chiaramente che questa non può essere opera dell’aUievo, ma bensì del maestro.
Nè il tipo del Cristo, modellato anch’esso con maestà statuaria, sconviene al Bernini, chè
anzi per i lineamenti del volto richiama varie sue figure, fra le quali cito qui a caso il
Costantino della Scala regia ed il Longino di San Pietro.

La composizione trova poi riscontro in varie composizioni pittoriche del Bernini. Già
il Frascetti osservò la consuetudine berniniana di porre alcuni alberi d’una speciale forma
nella sinistra delle sue composizioni e di unirli per così dire armoniosamente con la figura
collocata vicino ad essi. Questi alberi, d’una forma speciale che assai facilmente si ricorda,
si veggono nel quadro della Visione di San Romualdo ed in vari dei disegni del maestro
per le illustrazioni delle prediche del padre Oliva, ad esempio in quello dove ai piedi del
gruppo d’alberi sta un uomo semigiacente (Roma, Gabinetto naz. delle stampe, n. 127,481.
(Se. 18) ed in quello ancora più significativo, da me già varie volte citato, in cui vedesi
Gesù seduto che opera il miracolo dei pesci e dei pani (fig. ). È specialmente con questa
composizione che ha affinità così grandi, da farmi pensare allo stesso autore, il quadro della
collezione Spada. L’albero cd ancor più il Cristo, non solamente per la sua forma d’assieme,
ma anche per i lineamenti del volto e per la sua mossa, mostrano d’essere usciti dalla stessa
mano.

Se poi si paragona la tecnica del colore nel nostro quadro con quello del S. Romualdo
della Galleria Doria e con gli autoritratti berniniani si troverà in tutte queste tele quello
stesso pennelleggiare ruvido a filamenti con colore denso ed arido cosi diverso dalla ma-
niera del Baciccia che lavora sempre d’impasto con colore molto fluido.

Dopo tutto ciò credo di potere con sufficiente sicurezza attribuire a Gianlorenzo Ber-
nini il piccolo quadro, che se non altro insieme al San Brunone della Galleria Doria, vale
a dirci che il Bernini, benché, come scrisse Filippo Baldinucci « il suo dipignere fosse per
mero divertimento» pure riuscì a darci pitture che per la bellezza di composizione e pro-
fondità e vivacità di colorito ce lo mostrano come vero pittore e c’indicano da quale scuola
Giambattista Gaulli abbia tratto non solo l’impeto delle sue figure, ma anche la forza del
suo colorito.

Federico LIekmanin.
 
Annotationen