DOI Heft:
Fasc. 2
DOI Artikel:Schubring, Paul: La collezione Weber di Amburgo
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0177
LA COLLEZIONE WEBER DI AMBURGO
VENDUTA A BERLINO (FEBBRAIO 1912)
A vendita di questa collezione che conteneva 354 quadri di tutte le scuole dal Trecento
sino all’Ottocento era un’affare singolare per Berlino. Mai prima alla casa Lepke è riu-
scito di ottenere la somma complessiva di 4 milioni e mezzo di marchi, nemmeno quando furono
vendute le collezioni del conte Tanna
di Praga.
La specialità della collezione
Weber non era la qualità dei qua-
dri ; il possessore cercava quadri fir-
mati e datati, specialmente dell’arte
primitiva del Nord e tutti gli storici
dell’arte visitavano da tanto tempo
il palazzo di Amburgo per vedere e
stimare e criticare questi pezzi impor-
tanti. Peccato che non sia stato pos-
sibile di conservare questa collezione
completa per Amburgo; fu presen-
tata alla sua patria dal possessore
per 3 milioni, ma la città ha rifiutato
l’offerta. Adesso questi 354 quadri
sono distribuiti per tutto il mondo,
non pochi passano l’Oceano, e spa-
riscono nelle collezioni private dei
miliardari.
Le scuole italiane erano rappre-
sentate con 80 esemplari, da Am-
brogio Lorenzetti al Tiepolo. La
somma straordinaria di 590,000 mar-
chi è stata pagata per il Mantegna
(illust. 1), una Madonna con santi,
poco citata dalla letteratura (manca Fig. 1 — A. Mantegna: Madonna-e Santi,
anche nei volume del Kristeller), ma
ammessa come opera originale dal Bode; e secondo Woermann dipinta fra il 1495 e il 1500,
dunque opera tarda, rassomigliante alla Madonna di Dresda. La Madonna Florentinische
Scialle, n. 1475, prima fu attribuita al Poliamolo, ma contiene più elementi botticelleschi e
ha una delicatezza speciale nell’architettura bianca e luminosa. Assai importante era un quadro
di Iacopo de’ Barbari, firmato e datato 1503, un vecchio che bacia una giovane col petto
nudo, forse dipinto a Wittenberg o Norimberga. Un ritratto in profilo d’un giovane cavaliere
VENDUTA A BERLINO (FEBBRAIO 1912)
A vendita di questa collezione che conteneva 354 quadri di tutte le scuole dal Trecento
sino all’Ottocento era un’affare singolare per Berlino. Mai prima alla casa Lepke è riu-
scito di ottenere la somma complessiva di 4 milioni e mezzo di marchi, nemmeno quando furono
vendute le collezioni del conte Tanna
di Praga.
La specialità della collezione
Weber non era la qualità dei qua-
dri ; il possessore cercava quadri fir-
mati e datati, specialmente dell’arte
primitiva del Nord e tutti gli storici
dell’arte visitavano da tanto tempo
il palazzo di Amburgo per vedere e
stimare e criticare questi pezzi impor-
tanti. Peccato che non sia stato pos-
sibile di conservare questa collezione
completa per Amburgo; fu presen-
tata alla sua patria dal possessore
per 3 milioni, ma la città ha rifiutato
l’offerta. Adesso questi 354 quadri
sono distribuiti per tutto il mondo,
non pochi passano l’Oceano, e spa-
riscono nelle collezioni private dei
miliardari.
Le scuole italiane erano rappre-
sentate con 80 esemplari, da Am-
brogio Lorenzetti al Tiepolo. La
somma straordinaria di 590,000 mar-
chi è stata pagata per il Mantegna
(illust. 1), una Madonna con santi,
poco citata dalla letteratura (manca Fig. 1 — A. Mantegna: Madonna-e Santi,
anche nei volume del Kristeller), ma
ammessa come opera originale dal Bode; e secondo Woermann dipinta fra il 1495 e il 1500,
dunque opera tarda, rassomigliante alla Madonna di Dresda. La Madonna Florentinische
Scialle, n. 1475, prima fu attribuita al Poliamolo, ma contiene più elementi botticelleschi e
ha una delicatezza speciale nell’architettura bianca e luminosa. Assai importante era un quadro
di Iacopo de’ Barbari, firmato e datato 1503, un vecchio che bacia una giovane col petto
nudo, forse dipinto a Wittenberg o Norimberga. Un ritratto in profilo d’un giovane cavaliere