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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 4
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Il catalogo Mond: Volume II
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0307

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IL CATALOGO MONI)

VOLUME II.

Dall’esame minuto del primo volume1 di questa pubblicazione fummo portati alla con-
clusione .che essa, per forma, materia e critica, è di pregio non comune. Questa impres-
sione si conserva immutata, anche studiando il secondo volume; anzi ci pare che in esso
l’autore ci dia un maggior numero di idee illuminanti e originali. In quasi tutti i capitoli
troviamo qualche osservazione nuova, qualche suggestione che colpisce ; spesse volte è un leg-
giero accenno, che basta però ad aprirci la strada di una serie proficua di idee. Questo metodo
di sorvolare leggermente, ma con tocco quasi elettrico, sopra un campo estesissimo e ricco,
ci ricorda il fare del Morelli ; e in questo il Richter si avvicina, più di tutti gli altri seguaci,
al suo grande maestro e amico.

Vera e convincente è la dissertazione sul San Girolamo del Sodoma (pagg. 368, 369, ecc.);
buonissima la spiegazione delle composizioni numerose della Salomè (pag. 385,ecc.) e l’iden-
tificazione di un quadro di Giov. di Marco (pag. 398, e seg.). Persino trattando un soggetto
che si può dire oggi pienamente esaurito, quello della Natività di Botticelli nella galleria Nazio-
nale di Londra, il Richter sa dare nuova luce all’argomento, e non cade mai nel volgare e
nel comune ripetendo cose già note.

Il volume si apre con una trattazione su Leonardo e sulla Scuola Lombarda, e le ripro-
duzioni dell’atlante si iniziano colla incantevole testa a matita nera, con tocchi a sanguina
sulle labbra e sulle guancie, e con gli occhi celesti. Questo disegno acquistato nella vendita
Warwick come di Leonardo da Vinci, ha pure conservata l’attribuzione nella collezione Mond>
e il Richter lo considera come un abbozzo diligente per la testa della Vergine nel noto quadro
del Louvre Sant'Anna con la Vergine e Bambino. Del disegno esiste una variante nell’Alber-
tina di Vienna, e una copia della scuola nell’Ambrosiana a Milano. Ma la materia di questo
capitolo è stata già cosi minutamente vagliata e discussa dai più distinti studiosi leonardeschi,
fra i quali è anche lo stesso Richter, che, sino a quando non verranno fuori nuovi documenti, non
si potrà dire nulla di più che non sia stato già detto su questo tema. Il quadro del Louvre
è per l’autore, come per molti altri critici, l’opera di uno scolaro di Leonardo, tracciata sopra
un cartone del maestro, ed è forse lo stesso dipinto che è ricordato da Antonio De Beatis
nella sua relazione della visita del Cardinale Luigi d’Aragona a Leonardo in Amboise.* Il disegno
della Collezione Mond invece, è pel Richter probabilmente un frammento del cartone originale,
esposto dal maestro a Firenze nel 1501. Ma qui vi è forse una contraddizione, perchè a
Pag- 329 fautore fa questa ipotesi del 1501, mentre poi a pag. 333 dice, per la data del
disegno Mond : ... « Si può dire soltanto che appartiene all’ultima fase dell’arte di Leonardo ».
Questo è anche ciò che crediamo noi; ma non si può indicare per « l’ultima fase dell’arte

'Vedi fase. Ili, 1911. d'Aragona, pag. 143, Freiburg, hn Breisgau, Her-

2 Vedi I.. Pastor, Die Reise des Kardinals Luigi dersche Verlagshandlung, T905.
 
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