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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 4
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Serafini, Alberto: Ricerche sulla miniatura umbra: Secoli XIV-XVI
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0306

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Al.BERTO SERAFINI

i volumi della Biblioteca, ’ e che lo stesso duca Federico amava di sorvegliarne e dirigerne
i lavori ornativi.

Restringendo la questione al secondo volume della Bibbia non riesce strano il pensare
che esso sia uno dei libri preparati nella Corte e che diversi artisti umbri vi abbiano miniato,
dal momento che lo stile delle miniature ce lo lasciano supporre.

La miniatura per es. di fogl. 151 deH’Urb. Lat. 2 (fig. 18) è l’opera di uno di questi
artisti umbri-toscani, da identificarsi forse con il pittore di un Presepio coi pastori in adorazione 1 2 * *
della Pinacoteca di Perugia. Anche qui infatti abbiamo lo stesso uso del paesaggio umbro,
mentre molte delle figure sono inspirate al Botticelli (angeli e un pastore) e al Lippi (la Ma-
donna). Nella miniatura l’impostazione dell'insieme è nettamente umbra. Il Padre Eterno su
in alto nelle nubi, circondato da una mezza corona di paffuti angioletti, che parla al profeta
Osea, in un paese di formazione peruginesca è veramente opera di un artista umbro, miglio-
rato ne’ suoi contatti, in Urbino e forse anche a Firenze, con maestri fiorentini e ferraresi.
Nella scena dello sposalizio la Vergine ha rimembranze lippesche, ed alcuni degli spettatori
sono imitati dal Botticelli. Ma voglio ricordare che Filippo Lippi è morto a Spoleto, e ciò non
può essere accaduto invano per vari artisti umbri, che dovevano conseguentemente amare
anche il romanticismo botticelliano, 5 il quale poteva poi essere affine alla loro sentimentalità
mistica.

Alberto Serafini.

caselle (voi. VI, Firenze 1894, pag. 231) ed il Va-
sari, (Vite, Firenze, 1879, tom. Ili, pag. 313 6331)
che il Botticelli possa aver miniato, non è strano sup-
porgli qualche scolaro miniatore.

Tuttavia è difficile stilisticamente credere che il
nostro miniatore abbia veduto il Botticelli prima della
decorazione della Cappella Sistina. Miniature poi di
stile botticelliano se ne vedono in diverse biblioteche.
Si vede ad esempio la maniera del Botticelli in alcune
illustrazioni marginali miniate di un Petrarca, (edi-
zioni di Venezia 1470) che presentemente si trova alla
Biblioteca Queriniana di Brescia (cfr. anche F. Odo-
rici, Guida di Brescia, 1882, pag. 37) senza che però
nulla ci autorizzi a pensare a Sandro Filipepi medesimo !

1 È a notarsi che lo stesso Vespasiano (/. c., pa-
gina 95), parlando dei luoghi ove furono preparati i
codici urbinati, pone in primo luogo Urbino, lasciando
cosi supporre che il gruppo principale delle opere della
Biblioteca vi furono preparate.

2 In Gallenga Stuart, Perugia, pagg. 65 e 86.
(Bergamo, 1911) si parla di questo quadro, di cui è
data una riproduzione, e di cui si dà la paternità a

Fiorenzo di Lorenzo (?) (cfr. Alinari n. 5655 ed i par-
ticolari nn. 21357, 21358, 21359). Del resto allo stesso

Fiorenzo si attribuisce anche il tondo : Vergine in
adorazione e Santi, di derivazione lippesca. (Alinari,
n. 21396).

5 Se poi è vero quanto ci afferma Crowe e Caval-
 
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