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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 1
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Breck, Joseph: Una pittura di Neroccio a Rapolano (Siena)
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0103

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UNA PITTURA DI NEROCCIO

A RAPOLANO (SIENA)

Nell’Inventario generale degli oggetti d'arte della provincia di Siena (compilato nel
. 1862-65, ma pubblicato soltanto nel 1897, pag. 460), Francesco Brogi descrive la
pittura qui riprodotta, così :

« Rapolano, Cappella di San Bartolomeo Ap., detta del Santo.

« Altare a smistra. — La Madonna seduta tiene abbracciato con ambe le mani il Divin
Figlio seduto sulle ginocchia, che si getta tutto sul lato sinistro. A destra sta in piedi San
Lodovico Re ; a sinistra Sant’Antonio da Padova. Figure grandi tre quarti del vero, dipinte
a tempera sulla tavola, alta m. 1.61 larga 1.42. Secolo XV. Neroccio di Bartolomeo Landi.

« Vi è qualche ritocco nella figura del Bambino; nel resto, salvo un poco di sudiciume,
è ben conservata ».

Nel 1909 si credeva che la pittura esistesse nella Pievania delle Serre. E nel 1910
Edoardo Hutton,1 che indica giustamente questo capolavoro di Neroccio come « una delle
più belle pitture della scuola senese in tutta la Toscana », ricorda che dopo molte ricerche
essendosi, a quanto pare, aspettato di trovare la pittura nella chiesa di San Vittorio, alla
fine la ritrovò nella casa del sindaco.

Comunque, d’allora la pittura fu riportata nella piccola chiesa conosciuta come la Pie-
vania delle Serre, dove io la vidi nella primavera del 1911 insieme con l’amico Dan Fellows
Platt, il quale prese la fotografia e mi permise gentilmente di usarla per queste note.

Sebbene la fotografia non dia un’idea adeguata della bellezza dell’originale, spero che
sarà sufficiente per richiamar l’attenzione sull’ importanza di questa poco conosciuta opera
di uno dei più squisiti e più amabili fra i maestri senesi. E si dovrebbe incaricare un foto-
grafo di professione sia per divulgare il quadro, sia perchè esso sia salvaguardato per i
posteri. In ogni modo, la fotografia non potrà dare nessuna idea del colore.

La Madonna porta un mantello bleu scuro sopra una veste di cremisino pallido, toni
puri che contrastano con il delicato avorio e rosa delle tinte delle carni. Sant’Antonio
Abbate — e non Sant’Antonio da Padova come dice il Brogi — è vestito di bruno oliva
rischiarato dal libro rosso che tiene con la mano sinistra. San Ludovico, un adolescente
grazioso con capelli fulvi — creduto Sant’Ermenegildo dal Berenson, e San Sigismondo nel
libro citato dell’Hutton, il quale nell’edizione della Storia di Crowe e Cavalcasene ha cor-
retto in Ermenegildo —- porta una rustica veste rossa con fiori leggermente dorati, e sor-
regge una sfera e uno scettro. Il pavimento è di marmi ombrati di bruno di oliva e di grigio;
e il fondo e il trono della Madonna sono d’oro.

E indiscutibile l’attribuzione di questa pittura : essa è di Neroccio di Bartolomeo Landi,

E. Hutton, Siena and Southern Toscany, New York, 1910, pag. 200.
 
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