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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 3
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Cristofani, Giustino: Una data sicura nella vita di Pellegrino da San Daniele
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0244

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UNA DATA SICURA NELLA VITA DI PELLEGRINO

ULTA parete esterna destra della Porziuncola, nella basilica di Santa Maria degli Angeli

presso Assisi, rimangono tra altri alcuni resti d’un affresco rappresentante la Vergine col
Bambino seduta in trono tra i santi Antonio da Padova e Bernardino, opera d’un buon quat-
trocentista senese che deriva da Sano di Pietro e dal Sassetta. Sulla tinta bruno calda del
fondo, già preparazione dell’oltremare oggi scomparso, si legge a grosse letttere graffite nel-

Nessuti dubbio che la scritta si debba a Pellegrino da San Daniello, del quale, com’è
noto, il Vasari fa ampia menzione nella vita di Giovan Antonio Licinio da Pordenone, rac-
contando che, nato in Udine e chiamato Martino, gli venne poi da Giovanni Bellini cambiato
il nome per indicarne la rarità nell’arte; aggiunge inoltre come per la lunga dimora in San
Daniele, dove tolse anche moglie, fu da tutti conosciuto non più per Martino da Udine, ma
per il soprannome datogli dal grande maestro e per la patria di adozione. La grafia adope-
rata dall’artista nell’apporre la sua firma non fu molto costante: nella cappella da lui affrescata
tra il 1497 e il 1522 in Sant’Antonio a San Daniele, egli si segnò: PEREGRINVS PINXIT,
e nella tavola per la Confraternita dei Calzolai di Udine, ora nella R. Galleria di Venezia,
aveva scritto: PELLEGRINVS FACIEBAT PP ANNO 1519. In quest’ultima ritroviamo
adunque quel doppio P col quale si chiude il graffito di Assisi ; l’interpretazione della non
comune sigla va forse ricercata nell’indole religiosa che presenta il ricordo lasciato dal pittore
udinese sulle pareti del santuario francescano. I documenti numerosissimi pubblicati dal Joppi
intorno a Pellegrino 1 ci permettono di fissare quasi con certezza il mese e il giorno del suo
passaggio per la Porziuncola. Sappiamo infatti da uno di essi che il 28 giugno 1534 l’artista
stringe un contratto per un gonfalone destinato alla chiesa di Tricesimo ; il 5 luglio dello
stesso anno la chiesa di San Daniele di Cavarzo si obbliga a pagargli un gonfalone già da
lui condotto a termine. Certo il 28 giugno, probabilmente ma non necessariamente il 5 luglio,
Pellegrino trovavasi adunque ancora in patria; da questo giorno al 25 maggio 1536, quando
cioè il pittore ricevette la somma dovutagli per il gonfalone di Santa Maria di Martignano,

1 « Contributo secondo alla storia dell’arte nel Friuli patria, XI, pag. 11-61, Venezia, 1890».
ed alla vita dei pittori e intagliatori friulani, Miscel- Ringrazio Lionello Venturi per avermi cortesemente

lanea pubblicata dalla R. Deputazione Veneta di storia indicata la per me preziosa pubblicazione.

DA SAN DANIELE

l’intonaco :

1534

HIC FUIT PELPiGRINUS
PITORE ET LA SUA DONA
DE UDINE D [E] FRIULLE
P.P.
 
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