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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 5
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Schiff, Roberto: Rinvenimento di due opere di Duccio di Boninsegna ricordate dal Vasari
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0412

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RINVENIMENTO DI DUE OPERE

DI DUCCIO DI BONINSEGNA RICORDATE DAL VASARI

PARLANDO di Duccio il Vasari1 ci dice che: «dipinse poi mollissime cose in Pisa, in
Lucca ed in Pistoja per diverse chiese... », e l’autore di una recente monografia intorno
al grande Senese, Curt H. Weigelt,2 * a questo proposito aggiunge: «non sappiamo più nulla di
« questi lavori, ma, come Duccio fu chiamato a Firenze — e questo è provato dal documento
«dell’anno 1285 - così può benissimo aver fatto delle pitture anche per Pisa e per Pistoia».

Durante la gioventù di Duccio, Nicola d’Apulia, Giovanni Pisano, e Arnolfo di Cambio
arricchirono Siena di opere importanti, e il giovane pittore avrà senza dubbio conosciuto per-
sonalmente quegli artisti. Dato che questi avevano già prima gloriosamente operato appunto
a Pisa, a Lucca, ’eppoi anche a Pistoja, è verosimile che, per loro intromissione, Duccio possa
aver avute delle commissioni per le chiese francescane sorgenti in quelle città, dove forse non
era ancora giunta la sua fama, come è probabile che egli abbia avuto nel 1285, per l’intro-
missione di un suo parente,5 frate nella Compagnia di Santa Maria di Firenze, l’incarico di
dipingere una grande Madonna in questa città, probabilmente la Madonna Rucellai.

Ad ogni modo l’indicazione del Vasari è esatta per quanto riguarda Lucca e Pisa: pro-
vengono infatti da San Francesco di Lucca e (a quanto pare) da San Francesco di Pisa le
due opere di Duccio di Boninsegna che ho potuto recentemente scoprire.

Ambedue rappresentano la Vergine col Bambino. La più piccola, quella di Pisa, alta 56,
larga 41 cm., è citata dal Morrona,4 e, nei primi due decenni del secolo scorso, si trovava
in una cappella del Camposanto pisano. Era stata raccolta, insieme a molti altri quadri, dopo
la soppressione delle chiese di San Silvestro e di San Francesco di Pisa, dal canonico Seba-
stiano Zucchetti, il quale, con donazione notarile del 30 maggio 1796, lasciò la sua raccolta
all’Opera del Duomo di Pisa, costituendo così il primo nucleo di quello che poi divenne il
Museo civico pisano. Più tardi la piccola ancona passò in possesso privato, fu tristamente
malmenata, ed ora si trova in pessimo stato di conservazione.

Il Bambino è seduto sul braccio sinistro della Madonna, e con la mano sinistra tira a sè
il velo della Madre.

Dalle tracce di manomissione nei bordi della tavola centinata e dalla sua cornice attuale,
si vede che è stata ridotta alle dimensioni presenti nel secolo xvill, ma che doveva essere in
origine assai più grande. La testa della Madonna, fino alla base del mento è lunga 20 cm.
Nelle due facce, relativamente ben conservate, traspare fortemente il verde dell’imprimitura ;
il velo bianco-roseo della Madonna è in buono stato e mostra le solite fasce trasversali di

1 Voi. II, pag. 167, Firenze, Felice Le Mounier, 1846. tratto del 1285 in qualità di testimone, era probabil-

2 Duccio di Buoninsegna, Lipsia, K. W. Hierse- mente fratello di Duccio.

mann, 1911, pag. 77. * Morrona, Pisa illustrata, Livorno, 1812, voi. TI,

5 11 frate Lippo di Boninsegna, assistente al con- pag. 232.
 
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