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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 6
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Calosso, Achille Bertini: La mostra storico-artistica del Campanile di San Marco nel Palazzo Ducale di Venezia
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0490

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LA MOSTRA STORICO-ARTISTICA
DEL CAMPANILE DI SAN MARCO

NEL PALAZZO DUCALE DI VENEZIA

1 'atrio e le tre sale delle Munizióni del Consiglio dei Dieci al secondo piano del Palazzo

_j Ducale, e l’andito del Maggior Consiglio con le attigue sale del Guariento e della Quarantia

CivìI Vecchia al piano inferiore, raccolgono — per l’inaugurazione del rinnovato Campanile
di San Marco — ricordi e documenti della sua passata, gloriosa esistenza, e dell’opera alacre
e sapiente che ne ha procurato la rinascita.

Insieme col sontuoso volume pubblicato dal Comune di Venezia,1 II questa Mostra è degna
glorificazione così del Campanile felicemente risorto a ridonare l’estetica della piazza, a inte-
grare la fisonornia della città, come della mirabile concordia di popolo che rese possibile,
agevole, rapido un tanto lavoro. «Come era, dove era». In questo voto che nel momento
del dolore si formò spontaneo nell’anima di ogni veneziano è una delle testimonianze più
luminose e sincere della cultura d’arte che, promovendo la conservazione e la restituzione
delle opere del passato, caratterizza la nostra civiltà odierna: mentre artisti, studiosi d’arte,
esteti, dilettanti discutevano se il Campanile dovesse risorgere o no, o facevano proposte -- non
tutte invero sensate — perchè sorgesse in un luogo diverso, o con differente architettura (un
ingegnere Otto Wagner di Vienna affacciò l’idea della ricostruzione in stile moderno/), la vo-
lontà concorde dei Veneziani fece sì che la torre di San Marco risorgesse quella medesima
ch’era stata per l’innanzi, pur giovandosi di ogni portato della moderna tecnica costruttiva.2
La Mostra storico-artistica del Campanile spiega, illustra ed esalta con documentazione precisa
e continua, nei suoi moventi, nella sua attuazione, nei suoi risultati, questa fervida operosità,
e ne è degno complemento.

L’atrio e le due prime sale delle Munizioni (quelle dette del Gattamelata e delle Corazze;*
la terza si denomina de) Re di Francia) hanno ricevuto un conveniente arredo, che ci mostra
quale aspetto dovevano presentare negli ultimi tempi della Repubblica.

Nel Museo dell’Arsenale, nel Museo Archeologico e nel Museo Civico Correr è oggi la
più gran parte delle armi e degli altri oggetti che arricchivano in origine le sale delle Muni-
zioni: per la liberalità delle insigni raccolte veneziane vi è ritornato un ricordo almeno del-

I II Campanile di San Marco riedificato —- Studi,
ricerche, relazioni. A cura del Comune di Venezia.

II volume è stato ordinato da Antonio Fradeletto,
del quale è la bella prefazione, ricchissima di ragguagli.
Giacomo Boni, Luca Beltrami, Gaetano Moretti
riferiscono ciascuno sulla parte avuta successivamente
nella condotta dei lavori ; Pompeo Molmenti parla

d<ò La vita del Campanile, e Anita Mondolfo fa la
Bibliografia del Campanile dal crollo alla cotnpiuta
ricostruzione.

2 Così, per esempio, nella nuova torre le ossature
della cella campanaria, del dado sovrastante e della
cuspide piramidale sono in cemento armato.
 
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