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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 2
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Schmarsow, August: Domenico Veneziano, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0131

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DOMENICO VENEZIANO

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dinanzi appesa una perla bianca eseguita a punta di pennello come anche oggi si può ricono-
scere nella Madonna di Londra. Intorno ai capelli biondi tesi dalla fronte su la nuca, sporgenti
ondulatamente ai lati e ondulatamente liberi dietro, è un nastro bianco (le cui pieghe parallele
coprono anche l’orecchio) il quale in alto, dove si restringe, è sostenuto da un gioiello che
corona la chioma con un giro di perle vistose sormontate da una perla più grande. Su la fronte
alta sta un nastrino di velluto che modera così la grande rotondità della fronte, secondo la
moda d’allora del resto. Le sopracciglie arcuate appaiono come sollevate dalla pelle tesa della
fronte, le palpebre sono delineate con una striscia nero-bruna, e nero-bruna è l’iride, lavorata
come nella Madonna a fresco. Il naso è lungo, leggermente convesso verso il mezzo. Lungo
l’orlo del profilo corre una luce chiara che
fa spiccare le forme dal fondo neutro come
in uno spazio fluttuante di luce : ed in
questo appunto noi riconosciamo la mano
di Domenico da Vinegia. Il rosso delle
labbra sottili è scolorito e presenta un
fondo turchino, che ci fa domandare se
sia questo il colore originario dello sfondo,
il quale allora sarebbe stato, anche qui,
oltremare. Fuori di ciò, noi vediamo dap-
pertutto orli rialzati limitanti la superficie
del colore: per esempio, delle labbra rosse
su la pelle bianca giallastra. Il tutto ci
dà una personalità severa ed acerba che
non attrae lo spettatore di per sè, ma ci
dà anche una magnifica contegnosità che
attrae invece sempre il conoscitore della
pittura italiana nel 400.1

Con questo ritratto di signora, il quale
mostra una così sorprendente rassomi-
glianza con la Madonna dei Carnesecchi,
noi ritorniamo a Firenze, d’onde uscimmo,
ma tenendo sempre presenti le teste dei
santi che accompagnavano la Madonna
stessa. Nella navata laterale della chiesa
di Santa Croce esamineremo un’ultima
opera che, secondo noi, prova da sè di ap-
partenere a Domenico Veneziano, quando
si abbia ben presente il tabernacolo di
Londra. Accanto all’Annunciazione del Do-
natello, con buona luce, si può osservare
in un’arcata, dipinta col suo sfondo aperto,

la stessa coppia di santi che vediamo a sinistra nella Madonna di Santa Lucia: San Giovanni
Battista e San Francesco d’Assisi.2

San Giovanni è qui a sinistra dello spettatore, con la spalla che quasi tocca il muro
dell'arcata che contiene i due asceti : il protettore di Firenze e il santo del convento di Santa

Domenico Veneziano : Ritratto di donna.
Londra, National Gallery.

1 Al contrario io son convinto che il ritratto di si-

gnora (n. 585) vicino a questo non può appartenere
nè a Domenico Veneziano, nè a Piero della Francesca
di cui porta il nome. Esso può esser soltanto di An-
tonio del Pollaiolo.

2 Vasari attribuisce quest’affresco a Andrea del Ca-
stagno, mentre un’altra tradizione (Cr. e Cav. p. 107, 1)
nomina il Pollaiolo. Giovanni Morelli fu il primo a
riconoscere la mano di Domenico Veneziano (Die
Verke ital. Meister 18S6, S. 239, 1).
 
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