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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 2
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Serafini, Alberto: Ricerche sulla miniatura umbra
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0153

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RICERCHE SULLA MINIATURA UMBRA

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poranea o di poco posteriore alla scrittura del Codice, che avvenne nel 1462.1 Su di un fondo
d’oro si estende il fogliame, grossamente
accartocciato, nello stile di Pierantonio, e
tra le volute sono putti ed animali. Entro
quattro corone dì foglie verdi, rosa ed az-
zurre (!) stanno quattro piccoli tondi: l’An-
gelo, l’Annunciata, la Vergine che adora
il Bambino, la Visitazione. Entro una quinta
corona centrale, nel margine inferiore sta

10 stemma dei Piccolomini, retto da due
angeli. Nell’interno della lettera iniziale il
miniatore ha rappresentato il battesimo
degli adulti.

Questo piccolo maestro primitivo mo-
stra di sapere abbastanza bene adoperare

11 proprio pennello, e di seguire i metodi
di distribuzione che già vedremo usare dalla
bottega di Giacomo di Fabriano, e di imi-
tarne i tipi dei putti e dei grotteschi. Solo
per il fogliame si accosta alla scuola peru-
gina di quest’epoca, mentre per le figure
conserva ancora molti influssi senesi.2 Ed
in questo sta il carattere della miniatura
Umbro-Marchigiana. Mentre infatti a Fa-
briano l’arte si svolse con caratteri pre-
valentemente senesi, i contatti con mae-
stri veneti, perugini, fiorentini fecero sì
che i suoi artisti si piegassero or verso
l’uno or verso l’altro di queste correnti, con
predominio tuttavia, in questo tempo, della
Perugina, che le stava sempre alle porte.

Di questa mistura di elementi dell’arte

di Giacomo di Fabriano e di quella dei perugini miniatori del tempo ne abbiamo un altro

Fig. 15 — Seguace del Gozzoli
della Scuola Umb. Marchigiana. Roma, Bibl. Vaticana
Cod. Vat. Lat. 1742 (cart. 2).

pross. pubblicazione). A cart. 1 il frontespizio miniato
con fregio marginale a quattro lati, umanistico a rame
bianche su fondo a musaico : turchino, rosa, verde ;
con animali, putti, gemetti. Credo che il Codice sia
stato miniato per Sisto IV (1471-1484), poiché sarebbe
quasi impossibile portare ad un’epoca più tarda la
miniatura. Nel manoscritto vi sono anche circa 40 let-
tere iniziali, nello stile del frontepizio, ma di mano
molto inferiore.

1 Cod. Mernbr. (0.38 X 0.26) non numerato. « Prima
pars sumrne theologie sancti Thome de Aquino ».
Nell’ultima carta: « Explicit liber primus... Inceptus
decima .sexta die mensis marcii per Johannem Impe-
ratorem alman. in arce Spoletana sub prefectura
Magnifici Domini Bartholomei de picilhominibus doc-
toris Senensis et finitus decima octava die mensis
novembris . anno Domini 1462 ».

Credo che questo Giovanni dell’esalici/ sia il solo

scrittore del Codice, che fu dato a qualche artista lo-
locale per la miniatura: probabilmente la partenza di
Bartolomeo Pieri dei Piccolomini da Spoleto, impedì
che fosse terminata la decorazione del codice, al quale
mancano infatti tutte le lettere iniziali dei capitoli.

2 È curioso come per certe particolarità, fatte le de-
bite proporzioni d’ornato e di disposizione dell’insieme,
la miniatura di questo codice si accosti a quella del
Cod. Ital. 8i della Staatbibl. di Monaco, e che fu
scritto a Bologna nel 1414 (cfr. Toesca, Pittura e mi-
niatura in Lombardia, Milano, 1912, pag. 522), Il
continuo andare e venire degli artisti deve certamente
avere aiutato in queste comunicazioni di stile e di mo-
tivi da regione a regione. Un altro riscontro interes-
sante è da farsi con una miniatura bolognese di un
libro di copie di bolle papali, all’Arch. di Stato in
Bologna, con un fregio a svolazzi ed un grazioso qua-
dretto raffigurante il Papa Martino V in atto di bene-
 
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