Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

DOI Heft:
Fasc. 2
DOI Artikel:
Serafini, Alberto: Ricerche sulla miniatura umbra
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0157

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
RICERCHE SULLA MINIATURA UMBRA

I 2 I

toche con buone doti, è un piccolo maestro presuntuoso, che vuole affidarsi alla propria inven-
zione, e, cade per mancanza di forza, sebbene non gli sia sconosciuto anche Piero della Francesca.

Infine comé caratteristico esempio della miniatura nell’Umbria prima che il Vannucci desse
nuovo e determinato indirizzo all'arte locale, diamo l’opera di uno sconosciuto miniatore che
collaborava ad Urbino nella decorazione della grande Bibbia del duca Federico. Questo artista
è stato verisimilmente educato alle forme dell’Alunno,* 1 e ce ne persuade il confronto con alcune
delle tavolette, alla Pinacoteca di Perugia, rappresentanti i fatti della vita di San Bernardino,
date in realtà ultimamente dal prof. A. Venturi ad un allievo dell’Alunno.2 Ad ogni modo è
certamente un miniatore Umbro che ha formato la sua cultura pittorica sui maestri locali della
metà del 400. Il Liberatore fra i pittori regionali e Benozzo Gozzoli fra quelli del di fuori sono
coloro che egli ha studiato e maggiormente seguito. Sotto l’influenza del primo, è la miniatura
di cart. 5 dell’Urb. Lat. 2., illustrazione del Salmo Beatus vir (fig. 16). Noto tuttavia che la
figura centrale ha degli accenni perugineschi, quasi pinturicchieschi.

Gli influssi poi del Gozzoli, — che dobbiamo veramente ritenere come il maestro più e
quasi generalmente seguito dai miniatori dell’Umbria, in questo secondo periodo del secolo XV, —
li vediamo anche e bene nel martirio di Isaia (cart. 18) già pubblicata dall’Hermanin,3 se tut-
tavia può darsi allo stesso miniatore: del che dubito fortemente, non essendo facile trovare
troppo affinità fra le due miniature.

Di un altro miniatore schiettamente Perugino e che appartiene per certo ancora alla
vecchia scuola gozzolesca, a cui fan capo Pierantonio da Pozzuolo ed i Caporali e con loro
quasi tutta la sequela degli artisti fin qui esaminati, sembra sia un tondetto decorativo al
principio dell' Amale Decemvirale4 del i486, purtroppo non ben conservato (fig. 17). Solo la
figura di Sant’Ercolano è sufficientemente riuscita; le altre del gruppo dei devoti, senza alcuna
espressione, sono scadenti anziché no, sia nel disegno, che nel colore. E pare quasi impos-
sibile che già al tempo in cui fu compiuta questa povera miniatura il Perugino avesse già
fatto scuola !

Ma l’insegnamento di lui vediamo già abbastanza chiaramente in alcune miniature dell’An-
tifonario D del monastero di Montemorcino,5 sebbene la persistenza del miniatore di queste
in alcune forme di transizione, me lo facciano collocare come ultimo fra gli artisti del secondo
periodo piuttosto che giudicarlo schiettamente peruginesco. Ma il Sant’Isaia, o San Simone (?)
(fig. 18) entro la lettera iniziale di cart. 3, già assume quelle forme speciali, che vediamo usare
anche del Perugino della prima maniera, come ad esempio il bipartire della barba, ed il disegno
già abbastanza largo delle pieghe: ed ha inoltre quell’aria sentimentale e quel piegar del capo
che è proprio della scuola nuova, sì che tra questo artista e quelli del terzo periodo della
miniatura Umbra, breve è il passo.

Alberto Serafini.

nili presentano influssi urbinati, che li accostano al Vat.
Lat. 1743, e, così anche gli angeli, mentre nella figura
del lettore rammenta il maestro di Borgo S. Sepolcro.

1 Per il confronto ricordo inoltre il martirio di San
Bartolomeo nella chiesa omonima di Foligno.

2 Cfr. A. Venturi, L’arte giovanile del Perugino,

(Arte, 1911, fase. 1).

1 L’Hermanin dà queste miniature (cfr. La Bibbia

Latina di Federico d’Urbino, in Arte, 1898) ad un
così detto maestro livido, l’arte del quale egli trova
affine a quella del Ghirlandaio ed a quella del Pol-
iamolo. Ma è più facile far discendere questo minia-
tore da Benozzo! Per la miniatura ultima ricordata

presento il confronto con una delle storie del Campo-
santo di Pisa, eseguita da Benozzo.

4 Annali Decemvirali del 1485-86. Cod. membr.
(o.47X°-3°)- L’Annate del 1485 ha solamente un’/
miniata, a volute, in colori ed oro nel principio ;
mentre nell’Annate i486 oltre la iniziale miniata ab-
biamo anche il tondo suddetto con Sant’Ercolano ed
alcuni devoti. (Bibl. comun. di Perugia).

s Libro Corale D «Antifonario» di 131 fogli
(0.43 X°-6o). Il frontespizio (cart. 1) ha un fregio mar-
ginale ai quattro lati con santi nella grande lettera
iniziale ; a cart. 3 ver. il profeta Isaia (o San Simone)
nella lettera A.

L'Arte. XV, 16.
 
Annotationen