Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

DOI Heft:
Fasc. 2
DOI Artikel:
Venturi, Lionello: Saggio sulle opere d'arte italiana a Piertroburgo
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0164

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
128

LIONELLO VENTURI

Timidamente, a una rispettosa distanza, tre figure adorano il Bambino disteso : San Gio-
vannino che sta male in piedi sulle sue gambette, la Madonna atteggiata a serena dolcezza,
un angelo, un poco più indietro, che assume per il suo carattere di ritratto uno speciale
valore. È la medesima donzella che inspirò a Piero la Maddalena Baracco, ora nella Galleria
nazionale d’arte antica in Roma, quella che ha posato per l’angelo pregante; e che porta una
nota umile, trattenuta, e pure viva e forte, in un concento che per troppo desiderio di pura

dolcezza ideale, senza quella nota, sarebbe
stato sospeso, poco nella realtà, troppo
nella convenzione. L’occhio corre infatti
verso l’angelo come a un finale robusto
del gruppo principale, per poi perdersi
nell’ombra discreta della capanna diruta,
dove San Giuseppe curvo a fatica scende
le scale, dove un angelo chiama a raccolta
altri che giungono volanti. E questo com-
mento ombroso è il punto dove più alta
e libera vola la fantasia del pittore. Da
poco, Leonardo aveva rivelato alla pittura
fiorentina molti segreti del chiaroscuro, in-
sospettati prima; e Piero presente e con-
temporaneo della conquista ne sentiva tutto
il valore spirituale ; vi concentrava l’atten-
zione, non l’usava a vuoto. Gli è infatti con
il rendere più complessa, più fonda la scena,
che Piero distrugge in sè il motivo dell'Ado-
razione di Gesù, iniziato e poi lasciato in-
compiuto nel quadro Borghese. Ivi, nessun
tentativo di trarre un significato dalla ri-
spettiva distanza dei personaggi, nessun
sentimento al di fuori del tradizionale sdi-
linquimento adorativo. Invece, nel quadro
Giov. Battista Cima : Pietà. Leuchtenberg lo spazio è tutto, è ciò che

Pietroburgo, Collezione Paolo Stroganow. dà il tono di religiosa severità alla scena,

silente, tranquilla per l’ombra in cui s’av-
volge la vita della capanna. Si è già all’anno 1500 in circa, e Piero si prepara a fare i suoi
capolavori, pur non ancora libero dai metodi quattrocentistici: il prato di verde-chiaro terminante
in un cielo popolato di nubi grigie, dure e fantastiche sembra appartenere a un quadro diverso,
che per la sua semplicità lineare voglia contraddire alla complessa nuova visione di chiaroscuro
rivelata dalla parte principale del quadro.

Inoltre nella collezione della principessa Eugenia d’Oldenburgo è dello stesso maestro una
Madonna col Bambino, su fondo di parete con finestra, a traverso la quale si vede il paese.
Il Bambino è debole e trascurato ; ma assai bella è la Madonna. Anche un ritratto di donna
con veste rossa su fondo grigio nella collezione Kotchoubey, già creduto di Raffaello, è stato
attribuito dal barone E. De Liphart a Piero di Cosimo,1 secondo me, con probabilità di ragione,
a malgrado che altri conoscitori sostengano l’attribuzione a Ridolfo Ghirlandaio.

L’Ermitage riprende il suo primato sulle collezioni private di Pietroburgo a proposito di
Fra Bartolomeo e di Andrea del Sarto.

Del primo è nota la Madonna e angeli (n. 20), firmata: BART . FLORN . ORD . | PD1-

Op. cit., pag. 25-28.
 
Annotationen