L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna (15.1912)

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MARIO SALMI

o con animali e con figurette umane (fig. 5) che si affaticano a sorreggere l’abaco (Montemi-
gnaio, Romena, Stia, Gropina). I capitelli a figure rappresentano — il più delle volte — sem-
plici fantasie decorative o anche un simbolo o un’allegoria; ad essi — ad ogni modo — ben
si addicono le parole del Vasari a proposito dei molti « animali di diverse sorti » nella pieve
di Arezzo : ... « tutti con le più strane e stravaganti invenzioni che si possino immaginare ;
e non pur fuori del buon ordine antico, ma quasi fuori d’ogni giusta e ragionevole propor-
zione »

I fusti delle colonne sono di diametro considerevole, tozze, con un’entasi assai pronunziata
e rastremate, eccetto le due prossime all’abside nelle pievi di Romena e di Montemignaio;
La base non ha una regola fissa e varia nelle diverse chiese in molte delle quali non può

Fig. 6 — Facciata della pieve di San Romolo
GaviUe (Valdarno superiore) — (Fotografia Salmi).

vedersi per esservi stato rialzato il livello del pavimento. I pilastri posano su di un basso
plinto sormontato da un guscio e da un listello ; le colonne su base attica « alterata e defor-
mata per l’innestarsi senza imoscapo del toro superiore, per la poca sporgenza dei due tori
e di tutte le sue membrature, per il lieve addentrarsi del guscio invece della scozia»2 (pul-
pito di Gropina). Ma si usò anche — nel xn secolo — profilandola come in antico cioè col
toro superiore diminuito e l’inferiore ingrossato, divisi da una scozia : così a Montemignaio, a
Santa Maria a Sco e a Romena, ma in quest’ultima pieve sopra alla base si profila un listello.
In qualche fabbrica è bizzarramente scolpita senza nessuna norma o formando un imbastar-
dito insieme della base dorica (Gropina); od è quella dell’ordine dorico come si vede nella
pieve di San Pietro a Cascia la quale ha pure i fusti delle colonne con un rigonfiamento mi-

T Vasari, ediz. Frey voi. I, Miinchen, Muller 1911,
pag. 476.

2 Venturi A., op. cit., pag. 23.