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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 3
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Salmi, Mario: Chiese romaniche in Casentino e in Valdarno Superiore
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0216

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172

MARIO SALMI

sono ricassate (badia a Ruoti) o hanno la forma di feritoie rettangolari (absidi di Buiano e di
Poppiena); talvolta in luogo di una finestrella si apre una trifora (Romena) e talvolta nell’ordine
inferiore si vedono piccoli occhi scavati in due pezzi di pietra che combaciano (Romena e
Gropina). Intorno ai muri di perimetro troviamo spesso uno zoccolo di base che varia da
edifizio a edifizio. 1

In due sole chiese, sotto il coro e il presbiterio, è situata una cripta 1 2 alla quale si di-
scende per una gradinata praticata nel centro della nave maggiore (pieve di Buiano) o lateral-
mente (badia a Prataglia) perpendicolare all’asse della nave stessa; ed è coperta a vòlte
di sassi accapezzati sorrette da colonne con capitelli qualcuno dei quali tolto da edifizi clas-
sici. Vi si vedono finestre ad arco semicircolare formato da più pezzi, ed in quella di Buiano
gli sguanci rientrano a gola rovescia.

Fra gli accessori dell'architettura religiosa mancano i chiostri, perchè più che altrove soffri-
rono le costruzioni che studiamo, di rifacimenti radicali; e mancano i fonti battesimali sia ad
immersione dei quali abbiamo scarsi esemplari in Toscana3 che quelli più tardi per infu-
sione venuti in uso intorno al secolo XIV, di uno dei quali è provvista la pieve di Corsignano,
nel senese ; 4 * * come non v’è un esempio di transenne ad intarsio derivate dai soffitti a lacunari
romani, di cui offrono saggi le chiese di Toscana nei luoghi ove più tenace era rimasta la tradi-
zione classica ! ed ove la natura e la varietà del materiale si prestavano agli abili lavori dei
marmorari romanici, il che non può dirsi per le rozze maestranze dei territori da noi studiati.
Di esse rimane nella pieve di Gropina un ambone (fig. g) che sarà particolarmente da noi
descritto, notevolissimo per la sua forma circolare differenziandosi cosi da tutti gli altri del
periodo romanico in Toscana, che sono rettangolari,*' o raramente, quadrati;7 e forse fra tutti
il più antico.

Attigui alle chiese sorsero i campanili che possono classificarsi per la forma in campa-
nile a vela (badia di Sopra a Loro Ciuffenna) e torri su pianta rotonda (pieve di Socana) o
a pianta quadrata. Per la loro posizione rispetto alla chiesa, in campanili aderenti ai lati (pievi
di Rignano, Montemignaio, Gaville, Gropina e Romena); o addossati ai lati (badia a Ruoti) o
alla facciata (badia di sopra a Loro); ed isolati fiancheggianti l’abside (pieve a Pitiana)8 o la
facciata (pieve di Cascia).

1 Comunissimo nell’architettura pisana e lucchese
e nelle figliazioni della prima in Sardegna ed in Cor-
sica. Vedi Scano Dionigi, Storia dell'Arte in Sar-
degna dal XI al XIV secolo, Cagliari-Sassari, Mon-
tarsi, 1907 e Aru, op. cit.

2 Notevolissime fra quelle del primo tempo roma-
nico nel territorio aretino, le cripte delle abbazie di
Farneta (comune di Foiano), di S. Vedano e di Badi-
croce (comune di Arezzo).

5 In San Frediano a Lucca ; nelle pieve di Calci
(Provincia di Pisa) (vedi Schmarsow A., SI. Martin
von Lucca und die Anfange der toscanischen Skalptiir
itn Mittelalter, Breslau, Schattlaender, 1890, pag. 206 ;
nel duomo di Massa Marittima (Petrocchi Luigi,
Massa Marittima, Firenze, Alfani e Venturi, 1900,
pag. 41).

4 Canestrelli, op cit., pag. 61.

s Nei territori di Firenze, Pistoia, Lucca e Pisa fino

a Volterra e a Massa Marittima. Vedi Swarzenski G.,

Romanische Plastik und Inkrustationsstil in FlorenZ,

in Repertorium fiirKunstwiss., t. XXIX, 1906, pag. 518.
Venturi A., op. cit., pag. 138 e seg., e Papini R.,

Marmorari romanici in Toscana, in L’Arte, anno XII,
1909, pag. 423 e seg.

6 Sono rettangolari i pulpiti di San Michele in Grop-
poli nel contado pistoiese, di San Bartolomeo in Pan-
tano a Pistoia, della cattedrale di Barga nel lucchese,
del duomo di Volterra, di San Leonardo in Arcetri
(Giglioli O. H.,’ Il pulpito romanico della chiesa di
San Leonardo in Arcetri presso Firenze, in L’Arte,
anno IX, 1906, pag. 278), proveniente da San Pietro
Scheraggio, adorni di storiette ; e quelli che ne sono
privi e più semplici delle pievi di Brancoli in quel di
Lucca e di San Giovanni a Santa Maria a Monte nel
Valdarno inferiore (quest’ultimo men noto degli altri,
riprodotto in Carocci, Il Valdarno: da Firenze al
mare, Bergamo, 1907, pag. in). Tale forma viene
mantenuta anche negli amboni prossimi al '300 della
cattedrale di Cagliari e di San Giovanni Forcivitas a
Pistoia. Schmarsow, op. cit.\ Venturi, op. cit., e
Carotti, Ipulpiti del Medio evo e del Rinascimento in
Toscana, in Arte italiana decorativa e industriale, 1901

7 Pieve di Signa e basilica di San Miniato al Monte.

! Il campanile di pieve a. Pitiana prossima a Don-
 
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