PAOLO FARI NATI E LE SUE OPERE PER IL FRASSINO
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tissimo ricercatore della storia veronese che è il dottor Luigi Simeoni; a cui avrebbe giovato
il diario stesso dell’artista, ch’egli fortunatamente discoverse e rese pubblico.1 Ma nella sua
guida di Verona — pur così utile alle patrie memorie — il Simeoni mostra di aver osservate
così fuggevolmente le tele del Frassino, che è bene rivedere quel poco che vi è ricordato,
affinchè basandosi sull’autorità dell’autore non se ne ripetano le troppo manchevoli notizie.2
Una più compiuta descrizione verrà d'altra parte a rimediare al silenzio degli storici pas-
sati che, a partire dal Ridolfi per giungere sino allo zibaldone di Diego Zannandreis e allo stesso
Berenson, non fanno menzione alcuna di queste opere pregevolissime. 3
Solo ne parla con certa ampiezza, lontana dalla dovuta precisione, il padre minorità
Fig. 2 — Paolo Farinati : Il Beato Andrea Grego
e i Santi Francesco e Sebastiano. Santuario del Frassino.
Benigno Migliorini in una recente operetta, che per la sua stessa natura religiosa è rivolta
piuttosto alla pietà dei fedeli che alla curiosità dei visitatori.4
Se volessimo seguire le parole di codesto encomiasta, dovremmo credere che- il pittore
fornisse le sue opere intorno al 1560, dimorando nel ridente cenobio francescano.
1 Luigi Simeoni, Il giornale del pittore veronese
Paolo Farinati in Madonna Verona. Fase. 3 e segg.
(1907-8-9-10-11). Il diario incomincia solo nel 1573.
2 Luigi Simeoni, Verona. Baroni ed., 1910, pa-
gina 329.
3 C. Ridolfi, Le meraviglie dell’arte. Venezia, 1646,
voi. II, pag. 125.
D. Zannandreis, Le vite dei pittori, scultori e ar-
chitetti veronesi. Franchini ed., 1891, pag. 150.
Bernhard Berenson, North Italian Painters of
thè Renaissance. London, Putnam’s Sons, 1907, pa-
gine 90 e 213.
4 P. Benigno Migliorini, Il Frassino. Verona, Bet-
tinelli, 1909, pag. no.
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tissimo ricercatore della storia veronese che è il dottor Luigi Simeoni; a cui avrebbe giovato
il diario stesso dell’artista, ch’egli fortunatamente discoverse e rese pubblico.1 Ma nella sua
guida di Verona — pur così utile alle patrie memorie — il Simeoni mostra di aver osservate
così fuggevolmente le tele del Frassino, che è bene rivedere quel poco che vi è ricordato,
affinchè basandosi sull’autorità dell’autore non se ne ripetano le troppo manchevoli notizie.2
Una più compiuta descrizione verrà d'altra parte a rimediare al silenzio degli storici pas-
sati che, a partire dal Ridolfi per giungere sino allo zibaldone di Diego Zannandreis e allo stesso
Berenson, non fanno menzione alcuna di queste opere pregevolissime. 3
Solo ne parla con certa ampiezza, lontana dalla dovuta precisione, il padre minorità
Fig. 2 — Paolo Farinati : Il Beato Andrea Grego
e i Santi Francesco e Sebastiano. Santuario del Frassino.
Benigno Migliorini in una recente operetta, che per la sua stessa natura religiosa è rivolta
piuttosto alla pietà dei fedeli che alla curiosità dei visitatori.4
Se volessimo seguire le parole di codesto encomiasta, dovremmo credere che- il pittore
fornisse le sue opere intorno al 1560, dimorando nel ridente cenobio francescano.
1 Luigi Simeoni, Il giornale del pittore veronese
Paolo Farinati in Madonna Verona. Fase. 3 e segg.
(1907-8-9-10-11). Il diario incomincia solo nel 1573.
2 Luigi Simeoni, Verona. Baroni ed., 1910, pa-
gina 329.
3 C. Ridolfi, Le meraviglie dell’arte. Venezia, 1646,
voi. II, pag. 125.
D. Zannandreis, Le vite dei pittori, scultori e ar-
chitetti veronesi. Franchini ed., 1891, pag. 150.
Bernhard Berenson, North Italian Painters of
thè Renaissance. London, Putnam’s Sons, 1907, pa-
gine 90 e 213.
4 P. Benigno Migliorini, Il Frassino. Verona, Bet-
tinelli, 1909, pag. no.