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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 3
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Venturi, Lionello: Saggio sulle opere d'arte italiana a Pietroburgo
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0261

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SAGGIO SULLE OPERE D'ARTE ITALIANA A PIETROBURGO

217

La pasta grossa e compatta del colore e il fortissimo rilievo indicano chiaramente che
l’opera è dell’ultimo periodo di Dosso Dossi. Oltre a ciò, un medesimo tipo, dirò di più, una
medesima modella, si ritrova nella Madonna della Galleria del Campidoglio, e in due dei rombi
decorativi conservati nella Galleria di Modena, cioè in quello che porta la scritta: MODICA
MENSA IVVAT, e nell’altro ove un giovane abbraccia una donna. Anzi quest’ultima è ritratta
in una quasi uguale mossa del capo. E poiché è noto che i rombi suddetti fecero parte dei
fregi dei camerini dorati o di quelli d’alabastro del Castello di Ferrara,1 l’affinità di tipo, e,
fino a un certo punto, anche di motivo, permette di supporre che il quadro di Pietroburgo
abbia partecipato alla medesima decorazione. Dieci erano i fregi dei camerini d’alabastro, sedici
dei camerini dorati, e furono spediti da Feriara a Modena nel 1608. Se ne conoscono oggi
solo otto : sei a Modena, uno nella National Gallery, uno nella collezione del Duca di Northum-
berland ad Alnwick.2 *

Qualunque d’altronde fosse la decorazione cui appartenne la nostra Sibilla, certo si è che
essa si trovava in una serie, perchè nell’inventario di beni mobili di Roberto Canonici, del 1632,’
è ricordato un quadro che faceva evidentemente riscontro a questo di Pietroburgo, così : « una
Sibilla dal mezo in su del Dosso, ha un libro in mano con queste lettere, a Summo Coelo
cgressio eius, con cornice di nogara, con un poco d’oro; scudi cinquanta».

Ad Antonio Allegri detto il Correggio è attribuita aH’Ermitage (n. 81) una Madonna
col Bambino e un Angelo, di cui due repliche con poche varianti si trovano nella collezione
Torlonia a Roma e nella Galleria di Budapest. Solo quest’ultima è opera sicura del maestro,
possedendo essa tutte le altissime qualità di lui. Invece l’esemplare di Pietroburgo, che pure
non manca di grazia, è eseguito assai superficialmente ; gli manca affatto l’impressione del
rilievo e le figure sembrano schiacciate e ritagliate.4

Anche le due opere attribuite allo stesso maestro con punto interrogativo non apparten-
gono a lui ; e su di esse torneremo trattando della pittura del Seicento.

Lionello Venturi.

1 A. Venturi, La Galleria Estense, Modena, 1883,
pag- 21.

2 Solo i due ultimi hanno mantenuta la forma elis-

soidale e rotonda. Il quadro di Alnwick, non noto

all’ultimo biografo del Dossi, lo Zwanziger, sebbene
già citato dal Berenson, rappresenta il Pianto, il Riso
e l’Ira. Ha forma rotonda e le dimensioni comuni

agli altri fregi.

5 Giuseppe Campori, Raccolta di cataloghi ed in-
ventari inediti, Modena, 1870.

4 Alle medesime conclusioni è già arrivato Corrabo
Ricci, Antonio Allegri da Correggio, Berlin, .1897,
pag. 188-189. Crede invece autentico il quadro lo Harck,
in Repertorium fur Kunstwissenchaft, op. cit., pag. 421.

ERRATA-CORRIGE. Nella prima parte di questo articolo, a pag. 123 del fascicolo precedente, al
tondo di Piero di Cosimo è stata apposta l’indicazione : collezione della duchessa d’Oldenburgo ; occorre invece
leggere : collezione del principe Niccolò di Leuchtenberg.

L'Arte. XV, 28.
 
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