Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

DOI Heft:
Fasc. 3
DOI Artikel:
Notizie di Londra
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0263

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
NOTIZIE DI LONDRA

219

Di Bartolomeo è una bella tavola figurante la Ma-
donna col putto della collezione di Mac Neil Rushforth;
e ad Alvise può sicuramente attribuirsi una testa di
San Sebastiano inviata come opera di Antonello da
Messina da C. Fairfax Murray. Rientrano nella cor-
rente alvisiana i pittori appartenenti alla scuola ed
alla famiglia di Antonello : ricorderemo qui pertanto
di Antonello de Saliba una Madonna col putto, fir-
mata, appartenente alla collezione Cook e un’altra
Madonna-col putto in Braccio della collezione Benson
in cui deve riconoscersi un’opera del figlio di Anto-
nello, di Jacopo o Jacopino da Messina. Nè mancano
opere di Carlo e Vittore Crivelli : interessanti fra queste
una « Madonnina col putto » della collezione del conte
di Northbrook, della prima giovinezza del pittore, e
la bella Madonna in trono col putto (proprietà Cook)
di epoca più inoltrata.

Di altri due pittori, che derivano la loro educazione
artistica direttamente o indirettamente dalla scuola del
Vivarini, di Bartolomeo Montagna e di Giambattista
Cima figurano opere. Del caposcuola vicentino la col-
lezione di Lord Lucas inviò la bellissima Madonna
col putto, fra le più forti cose per intensità di colore
e di espressione uscite dal pennello del Montagna : nè
manca un esempio dell’arte rozza ma forte del Buon-
consiglio in un frammento polittico firmato figurante
due Santi, inviato dalla collezione J. Annan Bryce. In
una forma giovanile vicina ancora in qualche modo
al Montagna appare il Cima nella gentile e fresca Ma-
donna col putto, appartenente alla collezione di Lady
Wantage, mentre nel San Gerolamo della collezione
Kinnaird, si può conoscere il pittore nell’espressione
tutta propria della sua arte e nella « Sacra conversa-
zione » del conte di Brownlow, in un periodo più inol-
trato. Un’interessante tavola di proprietà di Herbert
Cook figurante la Vergine col putto sulle ginocchia,
fresca e forte di colore, è attribuita al Pseudo-Boccac-
cino, e del Mocetto veronese, sotto l’influsso dei
Morone è una tavola firmata con la « Sacra Famiglia»
inviata da T. Humptary Ward.

Ad integrare l’intera visione di ciò che fu lo svol-
gimento pittorico a Venezia alla fine del quattrocento
non fu dimenticata la corrente di pittura che iniziata
da Lazzaro Bastiani trovò il suo più forte rappresen-
tante in Vettor Carpaccio. Di Lazzaro Bastiani è un
trittico della Vergine fra San Giovanni Battista e
Santa Maria Maddalena della collezione Hovvorth ; del
Carpaccio è una giovane donna leggente, forse un ri-
tratto, inviato dal Benson e un frammento di più
vasta pittura (collezione Annan Bryce), opera rozza
grossolana, forse non sua, ma della sua bottega, in
cui sono figurati due personaggi, forse, due apparte-
nenti alla Scuola per la quale la pittura fu eseguita.

Inoltre assai interessante è una pittura della prima
giovinezza del Carpaccio rappresentante Cristo fra
quattro discepoli (collezione Brocklebank) in cui il

pittore appare in una forma assai nobile, non lontano
per certa somiglianza di tipi dal Bastiani.

La mostra del Burlington acquistava inoltre ecce-
zionale interesse potendo contare fra le opere esposte
un’ « Adorazione dei Pastori » assegnata quasi con
certezza a Giorgione, pittura appartenente al Visconte
di Allendale e che da alquanto tempo non figurava in
pubblica esposizione. Certo questa pittura insieme a
particolari, di stile, di tecnica, di fattura giorgionesca,
mostra tali pregi di colore, di luminosità, di traspa-
renza di ombre per cui vien fatto di pronunciare senza
incertezza il nome di Giorgione : in tutto il quadro
è diffuso quel gran calore di luce d’oro da cui tutta
la natura sembra avvolta all’ora del tramonto. Gli
imitatori o i copiatori delle opere giorgionesche sotto
ben altra forma sanno presentarsi, anche quando rie-
scano ad interpretare efficacemente lo spirito del pit-
tore come nel « Giudizio di Paris » quivi inviato dal
conte di Malmesbury che il Cook giustamente suppone
copia secentesca dall’originale giorgionesco. Così si
dica delle numerose opere di scuola di Giorgione,
come, ad esempio, dell’interessante pittura della col-
lezione Benson figurante « Gli amanti e il pellegrino »
e del « Concerto in campagna » inviato da Christ
Church di Oxford. Ho voluto sia pure rapidamente,
senza entrare per ora in alcuna discussione, dare
una breve notizia di questa bella mostra, sia perchè
da molto tempo il Burlington non raccoglieva nelle
sue sale opere di pittura italiana, sia perchè l’interesse
e la riuscita della mostra lo meritavano. Avviene
certo di rado di veder riunite tante e così importanti
opere della medesima scuola disperse per ogni dove
lontane le une dalle altre : sembra quasi che esse ac-
colte qui insieme riflettansi a vicenda nuova luce e
nuova vita ed acquistino, per essere nate in una stessa
terra, aspetti varii di una stessa arte.

G. L.

Londra, aprile 1912.

Una vendita importante di quadri. — E avvenuta
in questi giorni presso l’antiquario Christie un’impor-
tante vendita di antiche pitture che facevan parte delie
collezioni di Sir William James Farrer e Charles Lock
Eastlake.

Poiché l’arte italiana era largamente rappresentata
credo utile dar notizia agli studiosi di varie opere in
gran parte sconosciute e destinate pur troppo a rima-
nere probabilmente tali. Tra le opere di arte veneziana
sono notevoli una Risurrezione di Lazzaro attribuita a
Tintoretto e già esposta alla Exhibition of Venetian
Art, New Gallery 1894-5, opera conservatissima di
grande freschezza e vivacità di colore ; ma più che la
mano del pittore, per alcune caratteristiche è possibile
scorgervi quella di un suo discepolo influenzato da
Paolo Veronese. E di un seguace di Paolo è un buon
frammento di soffitto rappresentante una Plora, e un
Battesimo di Cristo, un piccolo quadretto attribuito a
Paolo Veronese, ma probabilmente una debole opera
 
Annotationen