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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 4
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Serafini, Alberto: Ricerche sulla miniatura umbra: Secoli XIV-XVI
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0288

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244

A Llì ER TO SERA FINI

tolomco della Gatta non c impresa facile, poiché a tutt’oggi non se ne è trovata alcuna firmata,
od attribuibile per via di documenti. Occorre dunque basarsi sopra criteri stilistici, perchè le
ricerche, finora eseguite invano, portino ad un risultato sicuro. Anzitutto è abbastanza certo
che egli anche dopo il 1468 (anno in cui secondo il Vasari si diede a dipingere figure grandi)1
dovette miniare ed apprendere ad altri la sua arte.

Ciò dovette avvenire nell’Umbria, e con tutta probabilità a Perugia, se parecchi minii
nei Corali di Montemorcino rivelano chiaramente la sua maniera. Abbiamo già accennato alle
miniature del Salterio T (giusto orante) come opera sua. Ma per avere una dimostrazione più
evidente del suo intervento nelle decorazioni di questi corali Olivetani, basta paragonare il

Fig. 6 — Miniatore peruginesco: Salterio di Montemorcino
Monte Oliveto Maggiore di Siena.

Santo (fig. 4) di carta 2 del Corale H2 con le note figure della Cappella Sistina, dove Barto-
lomeo collaborò col Perugino e col Signorelli. Vi si ripetono nell’uno e nell’altro luogo le
medesime abitudini di mano, anche minute, come ad esempio quella caratteristica del segnare
delle pieghe nell’angolo dell’occhio, che vediamo nel noto apostolo della « Consegna delle

1 Egli aveva allora solo circa 20 anni !

2 Corale H. Le miniature di questo Codice (0,62
X 0,43 di fogl. 128 membran.) sono ben conservate.
Oltre la citata vi è a cart. 32 un altro apostolo;
cart. 7r: l’Orazione nell’orto; cart. 92 ver. : Il bacio
di Giuda; cart. 113: Cristo avanti Pilato.

In questo volume è ripetuto molte volte lo stemma

dell’Ordine olivetano, per due volte quello, posterior-
mente dipinto, del Card.Capocci, ed una volta (cart. 49)
uno stemma attribuibile al Card. Giov. d’Aragona
(j 1485) figlio di Ferdinando di Sicilia, ovvero al
Card. Luigi d’Aragona (-j- 1519) fratello naturale di
Alfonso, Re di Napoli. Non si conoscono le ragioni
per cui questo stemma fu qui posto,
 
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