RICERCHE SULLA MINIATURA UMBRA
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Chiavi » e nel Santo del Corale perugino, il modo del disegnare la barba e l’arricciare dei
capelli, il cadere dell’abito, ecc.
Non tutte le miniature di questi codici sono perfette, ed c d’uopo pensare che già il
maestro avesse con sè un allievo, che moltissimo ne imitava la maniera, da confonderlo quasi
con lui, ed è esso che ritroviamo di quando in quando anche in altri corali di Montemorcino.
Già il Vasari aveva supposto l’esistenza di miniatori che seguivano la maniera di Bartolomeo;1
nella vita abbastanza lunga del maestro 2 si deve ammettere che vi sia stato il tempo ed
il modo di fare più di un seguace. Ulteriori ricerche potranno meglio determinare la figura
Fig. 7 — Il « Miniatore degli Angeli » :
Antifonario I di Montemorcino, cart. 3. Monte Oliveto Maggiore di Siena.
di D. Bartolomeo della Gatta sia come miniatore che come maestro, tanto più che è difficile
supporre che le miniature perugine siano troppo lontane dal 1480, ed è d’uopo ritrovare quelle
1 Girolamo Padovano, che operava, secondo il
Vasari, ai tempi di Bartolomeo, ne imitò la maniera
nelle miniature, che sono in alcuni libri di Santa
Maria N. di Firenze (quali?). Si evoluto identificare
questo artista con Girolamo Campagnola, padre di
Giulio, scolare dello Squarcione ; ma il suo nome non
è ricordato per nulla fra i miniatori dei corali, nei
libri dell’Archivio dell’ospedale di S. M. N.
Un altro « messer Girolimo » è notato nelle « spese
fatte per ordine di Pio II » più volte come « scriptore
et miniatore». Sembra che il suo casato fosse Bella-
vista e che venisse di « Vinegia », ma non si sa altro.
1 Cfr. A. del Vita, Nuovi documenti sui pittori
Bartolomeo della Gatta, Lorentino d’Andrea, Angelo
dì Lorentino e Domenico Pecari. (Rassegna d'arte,
an. 191.1, pag.. 168). Nuovi documenti sul pittore Don
Bartolomeo della Gatta. (Rivista d’arte, gennaio-
aprile 1912, pag. 40). Secondo questi documenti Bar-
tolomeo era ancora vivo nel 1502,
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Chiavi » e nel Santo del Corale perugino, il modo del disegnare la barba e l’arricciare dei
capelli, il cadere dell’abito, ecc.
Non tutte le miniature di questi codici sono perfette, ed c d’uopo pensare che già il
maestro avesse con sè un allievo, che moltissimo ne imitava la maniera, da confonderlo quasi
con lui, ed è esso che ritroviamo di quando in quando anche in altri corali di Montemorcino.
Già il Vasari aveva supposto l’esistenza di miniatori che seguivano la maniera di Bartolomeo;1
nella vita abbastanza lunga del maestro 2 si deve ammettere che vi sia stato il tempo ed
il modo di fare più di un seguace. Ulteriori ricerche potranno meglio determinare la figura
Fig. 7 — Il « Miniatore degli Angeli » :
Antifonario I di Montemorcino, cart. 3. Monte Oliveto Maggiore di Siena.
di D. Bartolomeo della Gatta sia come miniatore che come maestro, tanto più che è difficile
supporre che le miniature perugine siano troppo lontane dal 1480, ed è d’uopo ritrovare quelle
1 Girolamo Padovano, che operava, secondo il
Vasari, ai tempi di Bartolomeo, ne imitò la maniera
nelle miniature, che sono in alcuni libri di Santa
Maria N. di Firenze (quali?). Si evoluto identificare
questo artista con Girolamo Campagnola, padre di
Giulio, scolare dello Squarcione ; ma il suo nome non
è ricordato per nulla fra i miniatori dei corali, nei
libri dell’Archivio dell’ospedale di S. M. N.
Un altro « messer Girolimo » è notato nelle « spese
fatte per ordine di Pio II » più volte come « scriptore
et miniatore». Sembra che il suo casato fosse Bella-
vista e che venisse di « Vinegia », ma non si sa altro.
1 Cfr. A. del Vita, Nuovi documenti sui pittori
Bartolomeo della Gatta, Lorentino d’Andrea, Angelo
dì Lorentino e Domenico Pecari. (Rassegna d'arte,
an. 191.1, pag.. 168). Nuovi documenti sul pittore Don
Bartolomeo della Gatta. (Rivista d’arte, gennaio-
aprile 1912, pag. 40). Secondo questi documenti Bar-
tolomeo era ancora vivo nel 1502,