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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 4
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Serafini, Alberto: Ricerche sulla miniatura umbra: Secoli XIV-XVI
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0292

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248

ALBERTO SERAFINI

Meno perfetto è il lavoro di un miniatore che compì diverse decorazioni di un Salterio
di Montemorcino. li bene mettere a riscontro una sua figura del giusto orante, fatta ad illu-
strazione del salmo « Beatus vir » (fig. 6) con quella che già attribuimmo a Bartolomeo (fig. 4)
per intendere con quanta diversa capacità poteva essere eseguito il medesimo soggetto da due
miniatori, che forse lavoravano 1’ uno accanto all’altro. In questi tutto lo sforzo è ridotto nella
espressione del viso, e il corpo mal disegnato non risponde ad essa ; mentre invece nella figura
similare del Salterio T tutta la persona concorre a renderci evidente il sentimento.

Un altro miniatore pure della scuola, è quello che ha decorato il Graduale R della mede-
sima Abbazia.1 La Crocefissione di carta 77 ci mostra la solita iconografia della scuola peru-
ginesca. L’artista non riesce tuttavia a vincere le molte difficoltà che gli si pongono avanti :
la gamba sinistra del Cristo è mal scorciata, i Santi Girolamo e Benedetto (?) posti ginocchioni
riescono troppo tozzi. I visi tuttavia sono abbastanza espressivi, sebbene quello di Girolamo
alquanto esagerato. Anche la prospettiva del paese che serve di sfondo, benché con mezzi
semplici, è sufficientemente ottenuta. Questo medesimo miniatore deve avere collaborato anche
nel Graduale X di Montemorcino, dove però le miniature principali sono di altri artisti. Noto
tuttavia ora una grande miniatura, che occupala metà superiore della prima carta: un grande
sfondo architettonico, e davanti, come su di una piazza, un buon numero di personaggi. L’insieme
ricorda l’opera di FRANCESCO DI Giorgio Martini 2 ed ha riscontro in qualcheduna delle
famose tavolette delle Storie di San Bernardino. Purtroppo l’umidità ha talmente sciupata la
miniatura, che ora non merita quasi il conto di discuterne l’autore.

Tra gli altri miniatori perugineschi dei codici corali di Montemorcino, noto un artista,
che io chiamo il MINIATORE DEGLI ANGELI, per averne egli disseminato in moltissime lettere
iniziali di quei libri da coro.3 E un piccolo maestro, postosi al seguito del Perugino, ma che
ha alle volte dei ritorni verso forme anteriori già tramontate nell’arte umbra, come ad esempio
quelle di Niccolò Di Liberatore; mentre in altri casi assume delle forme che egli sembra deri-
vare direttamente da qualche bottega fiorentina di miniatura. Diamo uno dei migliori esempi
della sua arte, nelle figure delle tre donne al sepolcro (fig. 7) a carta 3 dell’Antifonario I. 4

Messale di Chieti era opera di più artisti della fine
del sec. xv. Era naturale tuttavia che egli pensasse
che qualcheduno di questi fosse fiorentino dal mo-
mento che il codice era stato donato da Guido de
Medici (f 1538) (cfr. Hindi, Artisti abruzzesi, No-
poli, 1883, pag. 282). Anche il Bertaux, che ha il
merito di aver saputo precisare il primo possessore
del codice, ha dimenticato che la vera provenienza di
esso era Roma, e che l’ambiente artistico ove si tro-
vava casa Borgia era umbro. In tal modo ha potuto
pensare erroneamente alla scuola di Attavante.

1 Libro corale R. Graduate. Cod. Membran. (0,40 X
0,58) ricco di miniature, credo tutte del medesimo
artista, eccetto quella a cart. 57 che è su di un foglio
aggiunto dopo, e che è una imitazione del sec. xvi
o principio del xvn. Noto tra le molte miniature a
cart. 1: un Santo con un caratteristico paese umbro,
coi monti a stalagmiti perugineschi ed erbe spioventi ;
cart. 9: la Nascita della Vergine; cart. 15 vers. : San
Benedetto ; cart. 65 : fregio marginale ai quattro lati
con l’Annunciazione , della Vergine nella iniziale ;
cart. 77: la Crocefissione; cart. 94: Nascita di San
Giov. Battista; cart. 130: Martirio di San Placido;
cart. 134: Tutti i Santi. Vi sono inoltre altre 20 let-

tere miniate a pennello di varia grandezza con figure
di Santi, ma di minore importanza.

2 Francesco di Giorgio Martini dimorò per lungo
tempo nell’ Umbria e vi tenne bottega. Sembra abba-
stanza sicuro che egli sia stato anche miniatore, e
come tale gli si attribuiscono le miniature di un co-
dice (a Siena) del sec. xv, (Alberti Magni De Ani-
malibus) che in passato era attribuito semplicemente
a scuola senese del 400 ; ed è probabile che egli abbia
fatto la parte principale delle miniature anche in un
altro codice di Siena, {Fr. Alphonsi Ord. S. Augustini,
Super primum Sententiarum commenta) lasciando ad
un aiuto l’esecuzione degli ornati, (cfr. Mason Perkins,
in Rassegna d’arte, an. 1904, pag. 174). Questi lavori
se fossero veramente suoi lo porrebbero fra i più buoni
miniatori del suo tempo.

J Nel Salterio V (0,57 XV41 I membr. di fogl. 102)
abbiamo circa 23 lettere di pennello, molte delle quali
contengono angeli, eseguite da lui.

4 Libro Corale I. Antifonario. Cod. membr. di 98
carte (0,43 X 0,60) con un’aggiunta di tre fogli car-
tacei, contenenti 3 lettere miniate di epoca posteriore.
Le miniature importanti sono : Le donne al sepolcro
nella lettera A di carta 3 ; il Redentore che benedice
 
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