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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 4
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Serafini, Alberto: Ricerche sulla miniatura umbra: Secoli XIV-XVI
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0299

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RICERCHE SULLA MINIATURA UMBRA

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solo però nel 1472 era terminata. Dopo questa data credo che cominci la fattura dei
codici.1 Di questi alcuni dovettero certamente essere miniati da artisti locali, che dipen-
devano nelle loro forme di arte dall’Umbria e per qualche poco forse da Firenze.2

Fig.

16 — Antifonario Q di Montemorcino
Monte Oliveto Maggiore di Siena.

Il migliore di questi miniatori è quello che ha alluminato l’Antifonario grande conservato

1 Noto che: il più antico fra essi è quello del Car-
dinale Agnifili (f 1476), e che gli altri in gran parte
dovettero essere fatti fare in seguito da Jacopo di
Notar Nanni.

2 Nel sec. xv contatti dell’ Umbria con gli Abruzzi
avvennero sempre : già Braccio di Montone nel 1423
co’ suoi perugini, stava intorno all’Aquila, che gli re-
sisteva, con quell’assedio che durò un anno intero e
finì colla morte tragica di Braccio (maggio 1424). In
seguito l’Agnifili e Jacopo aiutarono gli scambi di
artisti. Noto che la miniatura schiettamente umbra
si era già spinta fino a Norcia e a Stroncone, alle
porte cioè dell’Abruzzo.

Del resto i contatti dell’Aquila con Roma e gli ar-

tisti che quivi lavoravano poterono essere un’altra
causa di questa miniatura umbra-aquilana, ed anche
di quegli accenni fiorentini che vi scorgiamo. Ricordo
a questo proposito che nel 1484 Aquila passò sotto
il governo del Papa (Innocenzo Vili), e sebbene nel
1487 fosse di iiuqvo sotto il dominio di Ferdinando
di Napoli, l’ambasciaria a Roma, dove già la Cap-
pella Sistina risplendeva, non doveva essere senza
frutto per l’arte locale.

.Anche il Branconio (nato nel 1473 j 1325) fami-
gliare di Giulio II e carissimo a Leone X, e che ha
sempre mantenuto le sue relazioni con l’Aquila, potè
forse avere un influsso sulle direzioni artistiche del
paese.
 
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