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MARIO SALMI
giore allora esistente. Ma non tardarono molti anni che essa andò adornandosene di altri per
lasciti di benefattori: nel 1319 (28 ottobre)1 il Capitolo dei frati diede licenza aCaro del fu
maestro Rosello medico di edificare, secondo la volontà di quest’ultimo, un altare — ch’era
già fatto nel 1320 — sotto la tribuna del campanile, presso il monumento di Rosello e presso
la tribuna maggiore della chiesa; nel 1327 lo stesso Caro fece testamento fissando gli obblighi
per una cappella e nel 1330 1 codicillò ponendo altre condizioni « super constructione capelle
fiende». E l’anno di poi gli esecutori testamentari di Ildebrandino del fu Giunta dell’Olmo
Fig. 1 — Resti dell’antica facciata. Arezzo, SS. Fiora e Lucilla.
dettero un sussidio per una cappella o cappellani da farsi di nuovo e ad un cappellano asse-
gnarono un altare, di cui minutamente si descrive la ubicazione nella chiesa, e ad adornare
nita dei laici conserva di lui, fra i Mss., un tomo di
Memorie aretine (n. 60), e avverte l’Inventario com-
pilato dal Gamurrini (estratto dagl 'Inventari dei Mss.
delle biblioteche d’Italia, a cura del Mazzatinti) pa-
gina 15 che il primo volume è presso gli eredi del
dott. G. Ghizzi di Castiglione Fiorentino. Veramente
il tempo recente in cui si era compilata la Sinossi ci
aveva posto da principio in sospetto sulla verità delle
notizie contenutevi ; ma una minuziosa analisi di con-
trollo con le pergamene dell’Archivio Capitolare are-
tino, con il Ms. Asbh. Laur. n. 1835 App., e con al-
cune carte dell’Archivio di Stato di Firenze, tutte
appartenenti all’antico Archivio della badia, ci ha con-
vinti che la Sinossi fu compiuta con grande diligenza
e fedeltà corrispondendo sempre esattamente col con-
tenuto degli originali. Laddove quindi questi sono di-
sgraziatamente distrutti o introvabili, riscontratala
esatta, abbiamo creduto opportuno servircene e spigo-
larvi molte notizie di notevole importanza che altri-
menti, con lo smembramento dei libri d’archivio del
monastero di Santa Fiora, ci mancherebbero del tutto.
1 Scarmagli, Sinossi, pagg. 586 e 587. Il 26 mag-
gio 1320 i frati confessarono che Caro aveva fatto fare
l’altare a sue spese.
2 Scarmagli, Sinossi, pagg. 591 e 638.
MARIO SALMI
giore allora esistente. Ma non tardarono molti anni che essa andò adornandosene di altri per
lasciti di benefattori: nel 1319 (28 ottobre)1 il Capitolo dei frati diede licenza aCaro del fu
maestro Rosello medico di edificare, secondo la volontà di quest’ultimo, un altare — ch’era
già fatto nel 1320 — sotto la tribuna del campanile, presso il monumento di Rosello e presso
la tribuna maggiore della chiesa; nel 1327 lo stesso Caro fece testamento fissando gli obblighi
per una cappella e nel 1330 1 codicillò ponendo altre condizioni « super constructione capelle
fiende». E l’anno di poi gli esecutori testamentari di Ildebrandino del fu Giunta dell’Olmo
Fig. 1 — Resti dell’antica facciata. Arezzo, SS. Fiora e Lucilla.
dettero un sussidio per una cappella o cappellani da farsi di nuovo e ad un cappellano asse-
gnarono un altare, di cui minutamente si descrive la ubicazione nella chiesa, e ad adornare
nita dei laici conserva di lui, fra i Mss., un tomo di
Memorie aretine (n. 60), e avverte l’Inventario com-
pilato dal Gamurrini (estratto dagl 'Inventari dei Mss.
delle biblioteche d’Italia, a cura del Mazzatinti) pa-
gina 15 che il primo volume è presso gli eredi del
dott. G. Ghizzi di Castiglione Fiorentino. Veramente
il tempo recente in cui si era compilata la Sinossi ci
aveva posto da principio in sospetto sulla verità delle
notizie contenutevi ; ma una minuziosa analisi di con-
trollo con le pergamene dell’Archivio Capitolare are-
tino, con il Ms. Asbh. Laur. n. 1835 App., e con al-
cune carte dell’Archivio di Stato di Firenze, tutte
appartenenti all’antico Archivio della badia, ci ha con-
vinti che la Sinossi fu compiuta con grande diligenza
e fedeltà corrispondendo sempre esattamente col con-
tenuto degli originali. Laddove quindi questi sono di-
sgraziatamente distrutti o introvabili, riscontratala
esatta, abbiamo creduto opportuno servircene e spigo-
larvi molte notizie di notevole importanza che altri-
menti, con lo smembramento dei libri d’archivio del
monastero di Santa Fiora, ci mancherebbero del tutto.
1 Scarmagli, Sinossi, pagg. 586 e 587. Il 26 mag-
gio 1320 i frati confessarono che Caro aveva fatto fare
l’altare a sue spese.
2 Scarmagli, Sinossi, pagg. 591 e 638.