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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 5
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Biancale, Michele: Evaristo Baschenis Bergamasco dipintore degli antichi liuti italiani
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0383

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ÈVA RI STO BASCIIENIS BERGAMASCO

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quadri citati è il rapimento che dà la musica, è l’ispirazione che guadagna tutta l’anima al tòcco
d’una corda, o il fremito, quasi di danza, che si desta in un bel corpo femmineo al ritmo d’una
mandola. Perciò il Caravaggio è ancora nella grande tradizione artistica, con un più sviluppato
senso del reale, che non gli lascia trascurare gli accessori della composizione. Questi non vivono
una loro vita individuale ; non esistono nel quadro come parte essenziale; l’interesse dell’artista
non si rivolge a loro. S’inseriscono nell’opera solo perchè il Caravaggio se ne vale per un più
alto fine decorativo, o anche per il lirismo della sua composizione.

Nel Baschenis tale intento è capovolto : sono gli strumenti che vivono in un ambiente di
grazia e d’eleganza, e i personaggi, quando raramente appariscono nei suoi quadri, non sono

Michelangelo Merisi da Caravaggio : La Suonatrice
Vienna, Galleria Liechtenstein.

necessari a completare l’armonia dell’opera. Anzi si potrebbe affermare ch’essi sono esibitori
degli splendidi strumenti che suonano, senza che la melodia aleggi sullo spirito loro, creando
quello stato musicale, straordinario in Giorgione per intensità e indeterminatezza, che crea
intorno alle anime come una diffusa vita alonare, e nel Cavaraggio così vivo, così vibrante,
così preciso. Nei quadri del Baschenis ci sono gli strumenti, manca la melodia e la sua effi-
cacia sulfanima umana; l’artista è tutto volto alle forme: è in pittura ciò che nel trattare il
legno armonico furono gli Amati e Antonio Stradivari. Egli è sostanzialmente un pittore anti-
musicale.

Perciò, non è tanto il genere d’arte, trattato dal Baschenis, che ci colpisce per la sua ori-
ginalità, quanto la disposizione del suo temperamento d’artista, il suo carattere centrale.
E quel raccogliere la sua visione quel dirigere il suo interesse, quel convergere la sua emozione
puramente pittorica verso le cose nella loro qualità e forma; è l’astrarsi da ogni pregiudizio

L’Arte. XV, 43.
 
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