340
MICHELE BIANCALE
un quadro di casa Agliardi. Infine il Wauters 1 avrebbe trovato un altro modo di firmarsi del
Baschenis in un quadro che si trova a Bruxelles, e sarebbe:
BASCHENIS f sacerdo
BERGAMENSIS PINXIT.
Non è la maniera più comune questa, nè la più corretta, e non abbiamo il modo d’assicurarci
se la trascrizione che ne dà il Wauters è l’esatta.
Ad ogni modo il Bettera è posteriore al Baschenis. Questi morì nel 1677 ; dell’altro si
sa che era ancora in vita nel 1688, da una sua lettera datata in quell’anno e indirizzata al
bergamasco Alberto Vanghetti, negoziante di quadri.
Che non fosse bergamasco la prova più sicura è data dal Tassi, che certo non l’avrebbe
Bartolomeo Bettera: Strumenti musicali
Bergamo, Carrara.
trascurato nelle sue Vite, mentre invece, non lo ricorda nella vita del Baschenis, neppure come
scolaro di questi.
Chi ne parla per primo e mostra di farne gran conto è il Locatelli, 1 che, sbagliando cro-
nologicamente e giudicando d’arte con poco criterio, lo crede instauratore di quel genere di
pittura che fu degli strumenti musicali. Vero è che riconosce che il Bettera non supera il
Baschenis; ma la sua lode è alta e senza riserva.
Infatti egli dice che : « nei pochi saggi accertati che restano di lui si loda una maniera
facile e briosa, un’esecuzione maestra ». Il Locatelli non comprendendo il vero significato della
sigla B y B, pensa che se quelle due iniziali non vogliono significare Baschenis Bergomensis
— modo, secondo lui, non usato dal Baschenis come firma — vorranno certo dire Bartolomeo
Bettera. Invece il vero è proprio il contrario!
Lo stampatello della firma del Baschenis è chiaro, sicuro, unito : non sembri superflua
tale avvertenza, chè il Bernardi ha trovato qualche firma con lo stampatello incerto ed irrego-
lare, ed il quadro non aveva, in tal caso, il carattere dell’arte del maestro. La firma era
imitata.
Passando ora all’esame dalla maniera del Bettera, osserviamo i due quadri di strumenti,
1 Iti una lettera privata indirizzata al dott. Bernardi.
Op. cit.
MICHELE BIANCALE
un quadro di casa Agliardi. Infine il Wauters 1 avrebbe trovato un altro modo di firmarsi del
Baschenis in un quadro che si trova a Bruxelles, e sarebbe:
BASCHENIS f sacerdo
BERGAMENSIS PINXIT.
Non è la maniera più comune questa, nè la più corretta, e non abbiamo il modo d’assicurarci
se la trascrizione che ne dà il Wauters è l’esatta.
Ad ogni modo il Bettera è posteriore al Baschenis. Questi morì nel 1677 ; dell’altro si
sa che era ancora in vita nel 1688, da una sua lettera datata in quell’anno e indirizzata al
bergamasco Alberto Vanghetti, negoziante di quadri.
Che non fosse bergamasco la prova più sicura è data dal Tassi, che certo non l’avrebbe
Bartolomeo Bettera: Strumenti musicali
Bergamo, Carrara.
trascurato nelle sue Vite, mentre invece, non lo ricorda nella vita del Baschenis, neppure come
scolaro di questi.
Chi ne parla per primo e mostra di farne gran conto è il Locatelli, 1 che, sbagliando cro-
nologicamente e giudicando d’arte con poco criterio, lo crede instauratore di quel genere di
pittura che fu degli strumenti musicali. Vero è che riconosce che il Bettera non supera il
Baschenis; ma la sua lode è alta e senza riserva.
Infatti egli dice che : « nei pochi saggi accertati che restano di lui si loda una maniera
facile e briosa, un’esecuzione maestra ». Il Locatelli non comprendendo il vero significato della
sigla B y B, pensa che se quelle due iniziali non vogliono significare Baschenis Bergomensis
— modo, secondo lui, non usato dal Baschenis come firma — vorranno certo dire Bartolomeo
Bettera. Invece il vero è proprio il contrario!
Lo stampatello della firma del Baschenis è chiaro, sicuro, unito : non sembri superflua
tale avvertenza, chè il Bernardi ha trovato qualche firma con lo stampatello incerto ed irrego-
lare, ed il quadro non aveva, in tal caso, il carattere dell’arte del maestro. La firma era
imitata.
Passando ora all’esame dalla maniera del Bettera, osserviamo i due quadri di strumenti,
1 Iti una lettera privata indirizzata al dott. Bernardi.
Op. cit.