EX'AHI STO BASCHENIS BERGAMASCO
34'
che si trovano nel magazzino dell’Accademia Carrara a Bergamo e che sono firmati. 1 L’uno
porta questa firma
Batolameo
Lettera F.
Innanzi tutto la disposizione degli strumenti è fatta senza un particolare intento nè deco-
rativo, nè pittorico. Essi sono gettati alla rinfusa, urtandosi con le coste, creando motivi
schematici o parallelismi con i lunghi bracci delle chitarre e delle mandole abbandonati mono-
tonamente. Gli strumenti non hanno il loro stile di fabbrica e molto meno quello dell’artista
che li dipinge. Poiché questi non ha una sua particolare emozione, non sa che cosa rivelarci
della complicata natura di quelli. Ogni posa è buona perchè per lui è ugualmente indifferente.
I suoi strumenti, in una parola, mancano di parentela armonica. Gli enormi gusci delle sue
Bartolomeo Bettera : Strumenti musicali
Bergamo, Carrara.
mandole occupano gran parte dello spazio del quadro : e poiché egli non è sapiente nel disegno
ed evita gli scorci audaci, nasce che i suoi strumenti si dispongono a destra e a sinistra, per
lungo, senza varietà ed accordo.
Talvolta lo coglie la smania di aggruppare: allora i libri s’ergono a pila, gli strumenti
fanno catasta; il tutto è in un disordine caotico, senza ritmo, senza nobiltà e misura. I suoi
violini hanno larghe curve di casse ed esili manichi : ancora più misere sono le chiocciole
magramente intagliate nelle volute. Le sottili strisce che corrono sulle pance dei suoi stru-
menti hanno la monotonia d’un reticolato stampato d’un colpo ed ugualmente sul legno. Ama
le tonalità rossigne, crudetté e stonate. Le fibre del legno musicale sono eseguite con segno
incerto, non inserito quasi nella trama lignea; e poiché neppure il disegno fermo vale a chiu-
dere saldamente la forma che s’allenta, i suoi strumenti sono sordi, opachi, massicci, ben
lontani dal vuoto sonoro e quasi vibrante dei legni del Baschenis. Ciò che nel maestro è par-
ticolare inserito nella scena in un intento artistico, in lui è elemento superfluo.
La sfera armiilare che il Baschenis disegna perfettamente, notando in essa la posizione
delle parti terrestri, nel Bettera è invece ischeletrita, ridotta ad un bizzarro inserirsi di cerchi,
senza scopo. C’è abuso di tarsie, di cassette, di calamai, di orologi con soneria. I bei drappi
1 II Locatelli fa menzione di due quadri di stru-
menti nella collezione del principe Triulzio a Milano
con la firma: Bartolomeo Bettera Bergamasco. Non
ci è stato dato di poterli osservare.
34'
che si trovano nel magazzino dell’Accademia Carrara a Bergamo e che sono firmati. 1 L’uno
porta questa firma
Batolameo
Lettera F.
Innanzi tutto la disposizione degli strumenti è fatta senza un particolare intento nè deco-
rativo, nè pittorico. Essi sono gettati alla rinfusa, urtandosi con le coste, creando motivi
schematici o parallelismi con i lunghi bracci delle chitarre e delle mandole abbandonati mono-
tonamente. Gli strumenti non hanno il loro stile di fabbrica e molto meno quello dell’artista
che li dipinge. Poiché questi non ha una sua particolare emozione, non sa che cosa rivelarci
della complicata natura di quelli. Ogni posa è buona perchè per lui è ugualmente indifferente.
I suoi strumenti, in una parola, mancano di parentela armonica. Gli enormi gusci delle sue
Bartolomeo Bettera : Strumenti musicali
Bergamo, Carrara.
mandole occupano gran parte dello spazio del quadro : e poiché egli non è sapiente nel disegno
ed evita gli scorci audaci, nasce che i suoi strumenti si dispongono a destra e a sinistra, per
lungo, senza varietà ed accordo.
Talvolta lo coglie la smania di aggruppare: allora i libri s’ergono a pila, gli strumenti
fanno catasta; il tutto è in un disordine caotico, senza ritmo, senza nobiltà e misura. I suoi
violini hanno larghe curve di casse ed esili manichi : ancora più misere sono le chiocciole
magramente intagliate nelle volute. Le sottili strisce che corrono sulle pance dei suoi stru-
menti hanno la monotonia d’un reticolato stampato d’un colpo ed ugualmente sul legno. Ama
le tonalità rossigne, crudetté e stonate. Le fibre del legno musicale sono eseguite con segno
incerto, non inserito quasi nella trama lignea; e poiché neppure il disegno fermo vale a chiu-
dere saldamente la forma che s’allenta, i suoi strumenti sono sordi, opachi, massicci, ben
lontani dal vuoto sonoro e quasi vibrante dei legni del Baschenis. Ciò che nel maestro è par-
ticolare inserito nella scena in un intento artistico, in lui è elemento superfluo.
La sfera armiilare che il Baschenis disegna perfettamente, notando in essa la posizione
delle parti terrestri, nel Bettera è invece ischeletrita, ridotta ad un bizzarro inserirsi di cerchi,
senza scopo. C’è abuso di tarsie, di cassette, di calamai, di orologi con soneria. I bei drappi
1 II Locatelli fa menzione di due quadri di stru-
menti nella collezione del principe Triulzio a Milano
con la firma: Bartolomeo Bettera Bergamasco. Non
ci è stato dato di poterli osservare.