RINVENIMENTO DI DUE OPERE DI DUCCIO DI BONINSEGNA
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meandri dorati, e le caratteristiche anse degli orli in forma di S schiacciata (vedi sotto). Il
viso del Bambino non è dei più belli, quello della Madre è serio, solenne, dignitoso, col naso
arcuato, e gli occhi hanno uno sguardo pènsoso e affettuoso a un tempo.
Tutto il resto è tristamente devastato e ridipinto.
Questa Madonna appartiene al periodo medio dell’attività di Duccio : ne riparlerò in un’altra
occasione, mentre oggi voglio presentare ai cultori di storia dell’arte la tavola che Duccio di
Boninsegna esegui per Lucca, probabilmente circa nei medesimi anni in cui dipinse la grande
pala dell’Opera del Duomo di Siena.
La riproduzione della tavola (fig. 1) mi dispensa dal farne una minuta descrizione: è alta
112 e larga 75 cm. La sua cornice sembra sia quella originale ed è mancante delle due colon-
nine laterali, le cui tracce si vedono ancora sul fondo d’oro, anticamente ridorato. Intorno
alle due teste traspare, sotto la posteriore doratura, il disegno delle ricche aureole.
Quando rinvenni questa tavola, la guancia destra della Madonna era sfigurata per un largo
e forte rigonfio scrostato, e ne pendevano i sottili e fragili lembi del colore con la verde im-
primitura. In basso, a destra, era pure assai sciupato il manto azzurro-cupo.
Il noto restauratore, signor Domenico Fiscali, seppe, con grande arte, riapplicare sulla
scrostatura della guancia i lembi distaccati, spianarla perfettamente, ed aggiustare con facilità
le sciupature del manto.
La figura del Bambino è tutta perfettamente conservata, solo, sulla sua veste rossiccia,
sono svanite quasi tutte le stelline gialle, che una volta la adornavano.
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meandri dorati, e le caratteristiche anse degli orli in forma di S schiacciata (vedi sotto). Il
viso del Bambino non è dei più belli, quello della Madre è serio, solenne, dignitoso, col naso
arcuato, e gli occhi hanno uno sguardo pènsoso e affettuoso a un tempo.
Tutto il resto è tristamente devastato e ridipinto.
Questa Madonna appartiene al periodo medio dell’attività di Duccio : ne riparlerò in un’altra
occasione, mentre oggi voglio presentare ai cultori di storia dell’arte la tavola che Duccio di
Boninsegna esegui per Lucca, probabilmente circa nei medesimi anni in cui dipinse la grande
pala dell’Opera del Duomo di Siena.
La riproduzione della tavola (fig. 1) mi dispensa dal farne una minuta descrizione: è alta
112 e larga 75 cm. La sua cornice sembra sia quella originale ed è mancante delle due colon-
nine laterali, le cui tracce si vedono ancora sul fondo d’oro, anticamente ridorato. Intorno
alle due teste traspare, sotto la posteriore doratura, il disegno delle ricche aureole.
Quando rinvenni questa tavola, la guancia destra della Madonna era sfigurata per un largo
e forte rigonfio scrostato, e ne pendevano i sottili e fragili lembi del colore con la verde im-
primitura. In basso, a destra, era pure assai sciupato il manto azzurro-cupo.
Il noto restauratore, signor Domenico Fiscali, seppe, con grande arte, riapplicare sulla
scrostatura della guancia i lembi distaccati, spianarla perfettamente, ed aggiustare con facilità
le sciupature del manto.
La figura del Bambino è tutta perfettamente conservata, solo, sulla sua veste rossiccia,
sono svanite quasi tutte le stelline gialle, che una volta la adornavano.