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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 5
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Piccirilli, Pietro: Gli affreschi della cappella Caldora in Santo Spirito di Sulmona
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0438

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392

PIETRO PICCIRILLI

zante, dalla poca fusione delle tinte e dalle larghe e crude pennellate di ocria sulla tonalità
verdognola delle carni che l’artista volle eccessivamente contrarre. Però in tutto, come
osserva il Venturi,1 è una facilità singolare, nuova e una potenza espressiva derivata alquanto
dall’arte nordica.

* * *

Un documento del 30 luglio 1490, visto la prima volta dal Leosini,2 * ci fa conoscere
che il pittore Saturnino di Giovanni Gatta di San Vittorino (Aquila) si obbligava di recarsi
a Terranova di Calabria per dipingere nel convento di Santa Caterina: templaturam facere

Deposizione dalla croce. Sulmona, Santo Spirito. Cappella Caldora.

ad instar et formavi ad similitudinem picture ac templature facte in ecclesiam Sancti Spi-
ritus de Sulmona per ipsum magistrum Saturninum?

Questa notizia fece nascere il sospetto in alcuni scrittori di cose abruzzesi che gli affreschi
della cappella Caldora fossero opera di Saturnino Gatta. Che questo artista, un discendente
puro dalla scuola umbra, abbia dipinto in Santo Spirito non cade dubbio, perchè ce lo
attesta una lettera che Frate Marino, priore del convento di Terranova, nel 6 giugno 1490,
scriveva a Frate Antonio di Sulmona, pregandolo di persuadere Saturnino a recarsi in
Calabria,4 ma che gli affreschi di cui ci occupiamo siano opera di lui non si può dimostrare
in nessun modo.

1 Op. cit. ! M. Chini, Silvestro di Giacomo di Sulmona, cit-

2 Monumenti storici artistici della città di Aquila tadino aquilano, voi. I, Aquila, Vecchioni e figli, 1909.

e suoi contorni, Aquila, Perchiazzi, 1848. 4 M. Chini, op. cit.
 
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