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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 6
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Venturi, Adolfo: La formazione della Galleria Layard a Venezia
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0498

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ADOLFO VENTURI

scriveva del suo piacere di ornare di bei quadri la sua camera, di farsi a poco a poco una
pinacoteca. Senza il nuovo consigliere per l’incremento della raccolta Layard, questi non
acquistò quasi più un dipinto. Ancora alla fine del '63 accettò la cessione di una testa di
Cristo, del Previtali, dal Miindler, che l’aveva trovata da un farmacista durante la sua
ultima visita a Bergamo; nel '64 acquistò dal Bruschetti, albergatore e antiquario, il San Gi-
rolamo del Savoldo, proveniente dalla famiglia Delfico; nel *65 comprò a Parigi alla vendita
del principe di Beauveau un ritratto di Van Dyck, ed ebbe anche la fortuna di acquistare
a Venezia, nell’ottobre di quell’anno, l'Adorazione de' Magi, di Gentile Bellini, e un ritratto
del Moroni, provenienti dalla famiglia Thiene di Vicenza. Il Morelli intanto gli proponeva
l’acquisto di un San Girolamo, del Moretto, il Battesimo, dello stesso autore, un ritratto

Bartolomeo Montagna : Tre Santi. Venezia, Galleria Layard. (Fot. Alinari).

del Moroni, posseduto dal conte Lupi, e un altro di Raffaellino del Garbo Aveva appena
comprato questo dipinto, che per dodici sterline divenne a Venezia possessore del ritratto
del sultano Maometto II, di Gentile Bellini.

Ce n’era abbastanza per infervorare al massimo un collezionistct, e anche per designarlo
con onore degno di succedere all’Eastlake come direttore della National Gallery. « Nes-
suno », gli scriveva il Molteni, « avrebbe potuto supplire meglio quel nostro impareggia-
bile amico». Ma l’impiego, anche se gratuito, lo faceva decadere da membro della Camera;
e si contentò di essere nominato uno dei Trustees della National Gallery.

Venne il ’66, che colmò di belle opere d’arte la collezione di Sir Henry Layard. 11
Gruner gli inviava da Dresda una miniatura del Clovio ; il Morelli gli faceva acquistare un
Giampietrino e gli offriva due suoi propri quadri, un Paris Bordone e un Fra Bartolomeo;
ed egli s’incamminava a Ferrara per acquistare quadri della Galleria Costabili.
 
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