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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 6
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Venturi, Adolfo: La formazione della Galleria Layard a Venezia
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0499

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LA FORMAZIONE DELLA GALLERIA LAVARE A VENEZIA

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Il Morelli, sin dal '58, aveva fatta una stima di quella raccolta, oggi dispersa ai quattro
venti, la maggiore che rappresentasse a Ferrara gli artisti emiliani, ma questa stima era
stata fatta troppo presto, quando cioè non si era ancora determinata dalla critica una misura,
un diapason del valore storico-artistico. La stima era fatta con semplici criteri di amatore. E un
« quadro da galleria», scriveva il Morelli a proposito d’un quadro di Lorenzo Costa; è
« una perla da gabinetto », diceva de\VAdorazione del Bambino dello stesso autore. Quel

Jacopo de’Barbari : Un falcone. Venezia, Galleria Layard.

primo quadro, soggiungeva, « può essere ancora restaurato, ma solo dal Molteni » ; il
ritratto di due coniugi, attribuito a Paolo Veronese, opera del Garofalo, secondo il Morelli,
« è alquanto guasto, però più negli accessori che nelle parti principali. Il Molteni gli ren-
derebbe l’intiera sua bellezza ». Evidentemente lo stato di conservazione presente e quello
futuro, ossia l’effetto che in una collezione poteva produrre un dipinto, era studiato a pre-
ferenza d’ogni altra cosa, talvolta anche la rarità di un autore, rarità, diciamo così, quan-
titativa più che qualitativa ; e infine tra la folla de’ maestri che popolavano la Galleria
Costabili erano stimati sopra tutti un quadro dell’Ortolano, alcuni del Costa e di Ercole

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