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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 6
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Venturi, Adolfo: La formazione della Galleria Layard a Venezia
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0501

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LA FORMAZIONE DELLA GALLERIA LAYARD A VENEZIA

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visite périodique à Milan parce que j’y trouvais Molteni. C’était un de ces hommes vrai-
ment « simpatici » dont on en trouve rarement, mais dont j’ai eu le bonheur de connaìtre
plusieurs parmi mes amis italiens. Pour vous, mon cher ami, qui l’aimiez tant, sa mort
est une perte irréparable ».

La vedova del Molteni inviò a Sir Layard i quadri, già consegnati all’entusiasta ripa-
ratore. In una prima cassa era una pala d’altare, del Costa, due quadri a tempera, di Er-
cole Grandi e una Santa, del Borgognone, acquistata da madame Burr; nella seconda,

Palma Vecchio: Due Santi. Venezia, Galleria Layard. (Fot. Alinari).

San Giovanni, di Dosso Dossi; nella terza, il ritratto di Andrea Saracco, dello stesso autore,
il ritratto di Alfonso II d’Este, dello stesso, la Pietà, d’Èrcole Grandi, e la Primavera, di
Cosmè Tura; nella quarta l’Annunciazione, del Garofalo, Cristo alla colonna, di Bono
ferrarese, la Sacra Famiglia e l’Adorazione, del Mazzolino; nella quinta, i due Cima da
Conegliano acquistati a Venezia dall’antiquario Favenza; nella sesta, il ritratto dei due co-
niugi, attribuito al Garofalo.

Coll’arrivo di quella quadreria si può dire che Sir Layard lasciò la ricerca di opere
d’arte. Se qualche altra cosa aggiunse alla ricca collezione, l’aggiunse perchè incontrò
 
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