Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

DOI Heft:
Fasc. 6
DOI Artikel:
Venturi, Adolfo: La formazione della Galleria Layard a Venezia
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0508

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
A D OL FO VENTURI

452

abandonner l’admirable idée que vous me communiquez. Certes, par le canal de Dragonetti
vous pourrez travailler auprès de la Princesse. Une fois qu’elle prend gout aux tableaux
anciens et de collectionner, la difficulté sera plutót de la restraindre que de l’encourager dans
ses acquisitions. Depuis, comme vous le dites très bien, elle pourra rendre un vrai servire
aux beaux arts et à l’Italie en montrant un intérèt actif et intelligent dans les collections
publiques et en faisant quelques chose elle-mème pour sauver à sa patrie les trésors d’art
qu’elle contient encore ». Così il Layard disegnava bene gli scopi del Morelli e della sua
critica artistica. Tra il coro delle voci contrarie, risuonavano quelle in favore degli amici
del Layard e degli amici e degli adepti del Morelli, quali la signorina Jocelyn Ffoulkes,
Jean Paul Richter, Gustavo Fr-izzoni, il dott. Eisenmann di Cassel, il sig. Habig.

Ma sir Henry Layard seppe mantenere più del Morelli sempre la calma di spirito e
l’equanimità del giudizio, non condannando, come soleva fare il Morelli, gli scritti de’ suoi
avversari. Il diplomatico vinse il parlamentare; e seppe dominarne gli impeti di combattente,
e la vivacità eccessiva. Il Morelli, ingegno satirico per eccellenza, aveva composta una certa
satira che andava a mettere alla berlina uomini insigni ; ma rintascò le sue caricature per
consiglio del Layard e con gratitudine verso di lui. Il 14 febbraio 1891 rallegra vasi il
Morelli con l’amico « de la belle marque d’estime que viennent vous donner vos compa-
triotes les plus distingués, en plaqant votre buste dans le Britisli Museum. Voilà un hon-
neur vraiment mérité, mon cher ami; on aurait du y penser déjà depuis longtemps ». E si
può dire che quelle furono le ultime parole scritte all’amico, perchè poi Gustavo Frizzoni
annunciava che l’ultimo di febbraio egli non era più!

Il Layard serbò un culto per l’amico e per il paese che l’ospitava. Egli aveva avuto
fede ne’ destini d’Italia, sin da quando conquistò la sua indipendenza, e temeva soltanto
che gl’italiani non volessero affrontare le difficoltà che erano ancora da vincere. «Vous
vous en tirerez » scriveva però al Morelli, assicurandolo che avrebbe trovato in lui un amico
sincero e devoto dell’ Italia. E difese l’Italia nel discorso al Parlamento inglese, poi venne
nel ’66 ad assistere festante all’entrata dei soldati italiani e del nostro Re in Venezia.
Liberale convinto, vedeva sopra l’ondeggiare dei partiti, sopra gli errori del Governo, che
l’Italia faceva da sè. Alle disperazioni dell’amico Morelli, sorrideva, e gli dava sulla voce, pieno
di fede nell’avvenire d’Italia. La sua maggiore aspirazione era quella di rappresentare il
suo paese a Roma: non gli riuscì e rimase a Ca’ Cappello a Venezia l’amico fedele che
avrebbe rappresentato a Roma l’amicizia brittannica con lealtà e con affetto.'

Adolfo Venturi.

1 Gli accenni biografici di questo articolo sono
in gran parte tratti dal carteggio inedito che fu tenuto
da sir A. Henry Layard col critico d’arte Giovanni
Morelli. Si sono anche consultati i due volumi pub-
blicati a Londra (John Murray, Albemarle Street, W.,
1903), così intitolati : Sir A. Henry Layard G. C. B.
D. C. L. Awtobìography and Letters frorn his Child-
hood until his Appointement as //. M. Ambassator at
Madrid. Edited by thè Hon. William N. Bruce, with
a Chapter on his parliamentary career by tire Rt. Hon.
sir Arthur Otway. With portraits and illustrations. Nel
secondo volume, il capitolo settimo intitolato Politica
e Arte (1851-1869) richiama le benemerenze di sir
Henry Layard per l’incremento ciell’Arundel Society

(p. 202-204), il suo grido di dolore nella Quarterly
Review (ottobre 1858) per la rovina degli affreschi
medioevali e moderni d’Italia (p. 204-206). Le lettere
a Mrs. Austin da Firenze (24 settembre 1853), da Mi-
lano (12 agosto 1856), da Verona (7 settembre 1856),
da Roma (11 novembre 1858 e 5, 17, 26 ottobre 1859),
da Venezia (24 settembre 1860), da Verona (11 otto-
bre 1860), da Firenze (26 settembre, 6, 13 novem-
bre 1860), da Roma (30 novembre 1865), da Venezia
(14 settembre, 14 ottobre e io novembre 1866, 8 gen-
naio e 23 ottobre 1868) ci lasciano seguire sir A.
Henry Layard ne’ suoi studi e nelle sue ricerche, nei
suoi contributi all’Arundel Society.
 
Annotationen