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Bullettino archeologico italiano — 1.1861-1862

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Heft 9 (September 1861)
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Garrucci, R.: Osservazioni critiche intorno alla storia della moneta presso i Romani scritta dal Professore Teodoro Mommsen, [2]
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Garucci, R.: Notizia di una iscrizione Romana
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Minervini: Antichità Frentane: iscrizioni latine
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https://doi.org/10.11588/diglit.9008#0076

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— 68 —

nucopia, che in parte confronta col tipo di un me-
daglione di M. Aurelio (bull. arch. Nap. n. s. anno
V p. 79 n. 16); onde si rende probabile che quelle
sculture spettino a'tempi degli Antonini all'incirca.
Ora tornando al Coribante, che ne'denarii diM. Vol-
teio si connette con Cibele, dirò che quello si è il
primo Coribante, che venuto, insieme con Dardano,
di Samotracia nella Troade e nella Frigia, vi propa-
gò il culto della gran dea, e perciò bene si sta in
compagnia di lei; tanto più in una moneta di Roma,
che ripeteva le sue origini da Dardano, zio e com-
pagno di Coribante medesimo.

Queste cose mi parve bene avvertire minutamen-
te, parte a giustificazione mia e del Borghesi, parte
affinchè certe regole e spiegazioni del eh. M., non
ben fondate, non fossero troppo di leggieri accolte
dagli studiosi, con discapito della scienza, dietro
l'autorità di un gran nome.

C. CAVEDONI

Notizia di una iscrizione Romana. Da lettera
del eh. Garriteci.

Prendete questo epitaffio or ora scoperto in Ro-
ma, e fatene il vostro prò.

D M
m • PVPIO • SABINO

milita vit
missione • onestam (così)
cosvavt • veTtia • conivgi
B • m • F

Così mi fu trascritto: ma è chiaro che invece di
COSVAYT deve leggersi COSVmAVT. Il eosumaut
in luogo di consumava, o sia l'ut finale in vece del
vit è noto come popolare dialetto in Pompei (v. i
miei Graffiti) e in Roma, dove si legge Iriumpaut
nelle tavole trionfali barberiniane, le quali a parer
mio e per questo idiotismo plebeo, e per parecchi
errori ora storici ora grammatici, mostransi scritte
a richiesta di alcun particolare, e non per ordine

del Senato o di Augusto, tanto più che sono male
scolpite e a caratteri ineguali e in peperino, e non
contengono che soli pochi anni. Ciò io esposi nel-
l'Instituto, quando il sig. Henzen parlò di esse tavo-
le come di monumento pubblico.

Nuova è la frase missionem honestam consumare,
ma non è difficile il senso, nè le manca un qualche
confronto nel c. 44 del Caligula di Svetonio, ove si
legge: Nonnullis ante paucissimos, quam consumma-
turi essent, dies, primos pilos ademit.

In altra mia vi darò ragguaglio di monumenti nuo-
vi, che hanno non poca importanza.

n. GA.RTVUCCI.

Antichità Frentanc. Iscrizioni latine.

Nel declinare dell'anno 1857 ebbe luogo la sco-
perta di alcuni ruderi in un sito vicino al comune
di Schiavi, nella provincia di Abruzzo Citeriore Di-
stretto di Vasto, e propriamente verso il punto me-
dio fra Castelguidone ed il fiume Frigno.

Abbiamo sotto gli occhi una relazione fatta in
quell'epoca dal sig. cav. Cely-Colajanni, dalla qua-
le rileviamo le seguenti notizie.

i ruderi rinvenuti furono i seguenti — F'n pavi-
mento a grandi quadroni di pietra bianca, che sem-
bra di quelle stesse montagne: a' due Iati scaglioni
larghi e maestosi, e poco indietro i basamenti ed
alcuni pezzi di colonne del diametro di circa 50 cen-
timetri, d'una pietra bigio-cinerea che sembra ezian-
dio di quei luoghi—Un muro formato di grandi pie-
tre bianche senza calce o cemento: questo muro alto
circa un metro è talora interrotto, ma vedesi in più
parti ripreso. Sembra un residuo di mura ciclopiche,
che non è infrequente ritrovare nelle regioni sanni-
tiche — Una pietra di circa 50 per 80 centimetri,
che sembra essere stata la base di una statua. Essa
è di spessezza circa 30 centimetri ed offre nella su-
perficie superiore due profonde orme di piedi, ch'es-
ser doveano muniti di calzari, non rilevandosi il di-
segno delle dita: queste due orme per la loro giaci-
tura accennano ad una statua ritta, tenendo un piede
 
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