Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Napoli nobilissima — 1.1892

Zitierlink: 
https://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/napoli_nobilissima1892/0160

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
I38

NAPOLI NOBILISSIMA

« d’essi frutti che vi stanno, con ruina. Et che de più
« detti particolari, per alcuni loro disegni, tagliavano li
« salici che stanno nella strada pubblica di detto giar-
« dino con mandare li loro animali pascendo intorno detti
« salici, quali animali li scorticano e romano di modo che
« in breve tempo detti salici come detto giardino se ne
« veneva (sic) a disfare et consumare in disservitio della
« Regia Corte ». E allora la Camera della Sommaria fece
pubblico bando, ordinando e comandando « a tutte e qual-
« sivoglia persona de qualsivoglia stato e grado se sia, che
« sotto pena d’onze XXV in modo alcuno non debbia da
« h°ggi avante nè de dì nè de nocte andare et entrare in
« detto giardino et case de Poggioreale, tanto per la porta
« come per qualsivoglia altro loco ad arrobbare e gua-
« stare. nè meno a scippare, rompere et ruinare li
« pedi di detti arbori, et finalmente a fare qualsivoglia
« cosa tanto in danno come in beneficio di detto giardino
« senza espressa licentia in scriptis et volontà di detto
« illustre Marchese et delli suoi huomini deputati alla
« custodia di quello ». Nè questo bastò. Ai 16 febbraio
1596 fu nuovamente bandito che i possessori dei terreni
limitrofi alla strada di Poggioreale dovessero, fra due giorni,
sotto pena di once venticinque, « pastenare Ili detti salici
« che mancano in detta strada nelli loci che dirà il guar-
« diano del predetto giardino, debbiano anco fare purgare
« li fossi della strada predetta et in modo alcuno debbiano
« fare pascere animali nella parte dove stanno detti salici »,
ordinandosi del pari che tutti dovessero riconoscere « detto
« illustre marchese (di Lauro) per governatore di Sua
« Maestà delli predecti giardino loco et strade di Poggio-
« reale ». Ma i divieti e le minacce non valsero a nulla.
E quantunque con altri bandi quelle si rinnovassero nel
1599 e nel 1601, pure la devastazione del giardino e dei
salici non cessò. Tuttavia rimaneva il costume di recarsi
a Poggioreale, come a luogo di geniale ritrovo; ed ivi,
come ne lasciò ricordo un poeta,
.a spasso ad ogn’hor van sempre tutti
Quei cavalier, le donne e le donzelle
A gustar Tacque, e quei soavi frutti.
Qua vedreste una schiera
D’ huomini e donne intera
Intorno a cento mense alte spatiose
Carche di varie cose
Su lor candidi lini
Di fiori e frondi aspersi, onde fra tanto
Sovra quei fonti altier nell’acque chiare
Cominciano a disnare
Gentilmente così per ogni canto.
Colà giù a terra ancor per tutti i lati
Sovra quei verdi prati
Del bel giardino sparsi i mensal politi
Si soglion far conviti,

Così disnato ben tutto quel giorno
Van sollazzando a torno
Con tutti quei piaceri
Che bramano le donne e i cavalieri,
Sin tanto che vien poi T hora di cena,
Dove di nuovo si cena
La mensa all’ hor mangian di miglior lena (1).
Continua.
Antonio Colombo fu Gaetano.

I CASALI DI NAPOLI

\
E studio interessante, per la storia civile di Napoli
e per la storia della sua topografia, seguire le vicende dei
casali, che la circondano come i satelliti l’astro maggiore,
della cui luce risplendono (1 2).
Il numero dei casali di Napoli fin dai tempi remoti —
infatti alcuni di essi sono antichissimi — è riprova dell’im-
portanza, che Napoli ha sempre avuto, e che è andata
sempre crescendo. Questo numero è diverso nei diversi
periodi della sua storia : ai tempi del Ducato, p. es., esi-
stevano alcune terre presso Napoli che al tempo degli
Aragonesi e degli Spagnuoli più non esistono; altre, in-
tanto, ne vennero sorgendo man mano; e chi poi mettesse
a confronto l’elenco dei casali del periodo angioino con
quello di oggi, parecchi non ne ritroverebbe degli antichi,
o perchè furono distrutti, o perchè si fusero con altri vi-
cini, o perchè furono nei successivi allargamenti della cinta
di Napoli aggregati ad essa. Così p. e. Sola e Calastro ora
più non esistono, e hanno ceduto il campo a Torre del
Greco; Porziano è stato incorporato con Arzano; Miana e
Mianella da due casali distinti si son fusi diventando un
sol casale; e Pausilipus, Foris Gryptam, Caput de Monte,
Caput de Chio, Antinianum, Pazzigno, Villa Casanove, fanno
ora parte della città, e solo di alcuni i nomi si conservano
nei luoghi, dove essi prima sorgevano.
Come sursero i casali di Napoli? Ognun di essi ha la
sua storia, ed anche la sua mitologia : nella storia delle
origini dei popoli, delle città, delle famiglie, vi è sempre
una larga parte di favoloso, di fantastico. Per quel che
concerne i casali di Napoli, sarebbe interessante, risalendo
alle loro origini, ricercare quanto vi è di vero, quanto di
fantastico nelle notizie, che si hanno intorno ad esse. Un
altro studio curioso sarebbe intorno ai culti che alcuni
ebbero per particolari santi, al modo affatto speciale di
onorarli, e del quale anche ora si trovano ricordi. Ma tutto
questo mi menerebbe troppo in lungo; mi manca lo spa-

(1) Del Tufo, Delle grandezze di Napoli; Ms. nella Bibl. Nazionale,
edito, nella maggior parte, da S. Volpicella.
(2) Le notizie di quest’articolo sono cavate dai Monumenta del Ca-
passo, Tomo II, Parte II, e dalla preziosa memoria dello stesso: Sulla
circoscrizione civile ed ecclesiastica e sulla popolazione della città di Napoli,
Nap., 1883; oltre che dal Chiarito, Contento, Nap., 1772.
 
Annotationen