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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 1
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Serafini, Alberto: Ricerche sulla miniatura umbra
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0083

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RICERCHE SULLA MINIATURA UMBRA

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Che tutti gli ascritti al Collegio dei pittori o dei miniatori siano stati veramente tali è
in verità molto da dubitarsi. Nel Quattrocento già eravamo molto lontani dai tempi in cui
negli statuti delle corporazioni si stabiliva che niuno potesse farne parte se non fosse stato
per davvero artista.1

Ma dopo il 1416, per le innovazioni recate da Braccio Fortebracci per dar luogo ai nobili
nelle magistrature, avvenne che questi fossero aggregati chi in uno e chi in altro collegio

Fig. 4 — Corale del sec. xv (principio). Perugia, Biblioteca Comunale
(Fotografia Alinari).

delle arti, e così di fatto parecchi se ne trovano ascritti nella matricola dei miniatori, senza
che in verun modo l’arte abbiano esercitata.2

1 In uno statuto del 1261 per le Corporazioni di
Città di Castello si legge : « Ut nullus recipiatur vel
habeatur prò artifice nisi operaretur suam artem vel
faceret operari. Item dicimus et ordinamus quod de
cetero nullus homo possit esse nec sit nec recipiatur
nec habeatur prò artifice in aliqua arte vel artibus
nisi operaretur suam artem vel faceret operari sine

fraude. Et si quis non esset in aliqua arte astrictus,
et non operaret suam vel faceret operari sine fraude,
numquam possit esset nec sit alicuius artis Consul nec
Capitaneus, et in hoc addendi vel minuendi rectoribus
seu consulibus reservetur » (cfr. Magherini-Graziani,
Frammenti storici di Città di Castello, Perugia, 1909).

2 Con ciò non viene tolto il valore storico della
 
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