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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 2
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Serafini, Alberto: Ricerche sulla miniatura umbra
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0135

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RICERCHE SULLA MINIATURA UMBRA

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non perfetto, e dimostra un vero talento di narratore nell’artista. Ma la tavolozza è troppo
povera, per non dire nulla: il colore, un giallino, il più delle volte serve appena per rilevare
più fortemente il disegno che prevale: nelle figure tozze e nelle faccie quadrate vi sono mani-
festi i più diversi sentimenti, che però molte volte danno l’impressione di ironia e di buffonesco.
Le fattezze dei personaggi sono accuratamente conservate. 1 Nel trasporto del cadavere di
San Francesco (fig. x) la scena dell’arrivo al monastero di San Damiano non assume la dram-
maticità che conosciamo in altre esecuzioni di questa storia.

L’affollamento di tutti quegli uomini, spettatori e frati, dai zigomi eccessivamente pro-
nunciati, è troppo: mentre Chiara è sola senza le suoe sore a contemplare il cadavere del Santo.

Fig. i — Miniatore con influssi Nelliani. Perugia, (Bibl. Comun.):
La Franceschina cart. 331.

È indubbio che il miniatore chiunque egli sia2 ha veduto i funeri di Sant’Agostino, nell’omo-
nima chiesa di Gubbio, eseguiti da Ottaviano Nelli e scolari; ma è anche certo che egli non

1 Le miniature stanno a cart. 5 verso, cart. 29, cart. 38
ver., cart. 42, cart. 85 ver., cart. 258, cart. 259 recto
e verso, cart. 260, cart. 262, 263, 265 verso, 268, 272
ver., 273 ver., 274 rect. ver., 275, 276, 292, 311 ver.,
319, 329> 33°> 331- Altre più importanti sono a car. 104,
277 ver. Sembra poi che i colori (densi, pesanti) in
alcune siano stati posti in seguito, per esempio a
cart. 202, 223, 281.

Le faccie sono zigomatiche più del solito a cart. 164,
242, 247. Noto a proposito di tali visi che anche Ne-
roccio di Bartolomeo di Landò ne usa in figure goffe,
che hanno un riscontro in tante della Franceschina.
Neroccio ebbe certamente bottega a Perugia, e può
darsi che qualche suo garzone perugino sia poi dive-
nuto il miniatore di questo strano codice francescano.

2 Da un brano del Memoriale del monastero di
Monteluce di Perugia (pubb. da Ad. Rossi, cfr. Mi-
scellanea Francescana, voi. Ili, an. 1888, pag. 127) si
rileva che nel 1574 era creduto autore della France-
schina Fra Egidio da Perugia « qual ne scrisse tre di
sua mano » che sarebbero i tre codici di Perugia, Assisi
e Norcia. Invece secondo le notizie raccolte dal Savelli
(cfr. Miscellanea cit., voi. Ili, an. 1888, pag. 52) la copia
di Perugia sarebbe stata fatta da Fra Giacomo degli
Oddi Perugino, guardiano della Porziuncola nel 1485
(cfr. Jacobilli, Bibliotheca Umbriae, Foligno 1658).
Questa paternità di Fra Giacomo potrebbe avere una
conferma dal fatto che nelle famiglie dei miniatori Pe-
rugini si conservava l’arte di padre in figlio, come una
tradizione di casa; e proprio vediamo nella matricola
 
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