L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna (15.1912)

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LIONELLO VENTURI

Le altre tre opere (nn. 133, 134, 137) sono opere di scolari. Un ritratto d’uomo di Jacopo
Tintoretto è nella raccolta del barone Wrangel.1

Ad ANDREA MELDOLLA detto lo SCHIAVONE è giustamente attribuito un grande quadro
di paese con le figure di Giove ed Io (n. 121), simile ai due paesaggi della Galleria di Berlino
(n. 182-A e 182-B). La pennellata brillante, rapida, sapiente, la completa superficialità spirituale
individuano lo Schiavone, senza che nulla renda attendibile nel quadro la collaborazione di
Domenico Campagnola, cui il catalogo crede.

A Paolo VERONESE sono attribuiti diciassette quadri, de’quali certamente due, forse tre,
sono autentici.2

1. Pietà (n. 145). Cristo cadavere è sostenuto da Maria e da un angelo. Tinte grigio-

Jìonifazio Filati: Sacra Famiglia. Pietroburgo, Ermitage.

argentine, timide e delicate, leggermente ravvivate dal viola della tunica dell’angelo. Non pre-
sunzioni di abilità pittorica, non complessità di composizione ; tre teste ravvicinate in una
intimità familiare, l’una morta, le altre tutte prese di dolore, d’un dolore muto e raccolto,
come se temesse il rumore; il tutto in una luce grigia crepuscolare. L’epicureismo artistico
esuberante e leggero di Paolo Veronese non appare in questo quadro. In una breve tela, in
un momento di raccoglimento, l’artista ha creato una delle cose sue più profondamente sentite,
più umanamente commosse.

2. L’Adorazione dei Magi (n. 139). È uno dei piccoli capolavori di Paolo, ne’quali sembra
che il pittore si sia compiaciuto di profondere in piccolo spazio tutti i gioielli del suo scrigno.

1 Liphart, a pag. 36 di Les anciennes éco/es de 2 Berenson, Venetian Painters, non ne ammette

peinture dans les palais et collections prìvées russes. nessuno.