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A L13 Eli 10 SE li; 1 FINI
miniatura ; ma lo stile così avanzato di essa difficilmente ci permette di collocarla negli anni
in cui viveva Paolo II ; e si dovrebbe piuttosto supporre che, forse commissionata la deco-
razione del codice durante la vita del Papa, sia stata poi in realtà eseguita dopo la sua
morte. Chi possa essere il miniatore di questo codice non ci è possibile per ora lo stabilirlo ;
Fig. 2 — Pietro Perugino (?) : Roma, Biblioteca Vaticana.
ma il suo lavoro costituisce un esempio tanto più significativo, in quanto che allora il Perugino
era ancora giovane.
* * *
Il Vasari, che non fu quasi mai giusto verso i pittori Umbri, non lo fu specialmente
verso Pietro Vannucci « de Castro Plebis » (come egli soleva firmarsi) nato nel 1446 a Città
della Pieve e morto di peste nel 1524 (?) a Fontignano presso Perugia. Nella sua lunga vita
molte furono le opere che egli fece, ma purtroppo dopo aver fatto « capolavori di bellezza
e di sentimento, l’anima sua languì man mano che si allontanò dalle fonti a cui si era abbe-
verato dapprima, dell’arte di Pier della Francesca, di Luca Signorelli, del Verrocchio, di
Leonardo».1 La sua vita artistica, per noi, ha inizio col 1478 data del frammentario affresco
Cfr. Corrado Riccr, La Galleria degli Uffizi, Bergamo (senza data).
A L13 Eli 10 SE li; 1 FINI
miniatura ; ma lo stile così avanzato di essa difficilmente ci permette di collocarla negli anni
in cui viveva Paolo II ; e si dovrebbe piuttosto supporre che, forse commissionata la deco-
razione del codice durante la vita del Papa, sia stata poi in realtà eseguita dopo la sua
morte. Chi possa essere il miniatore di questo codice non ci è possibile per ora lo stabilirlo ;
Fig. 2 — Pietro Perugino (?) : Roma, Biblioteca Vaticana.
ma il suo lavoro costituisce un esempio tanto più significativo, in quanto che allora il Perugino
era ancora giovane.
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Il Vasari, che non fu quasi mai giusto verso i pittori Umbri, non lo fu specialmente
verso Pietro Vannucci « de Castro Plebis » (come egli soleva firmarsi) nato nel 1446 a Città
della Pieve e morto di peste nel 1524 (?) a Fontignano presso Perugia. Nella sua lunga vita
molte furono le opere che egli fece, ma purtroppo dopo aver fatto « capolavori di bellezza
e di sentimento, l’anima sua languì man mano che si allontanò dalle fonti a cui si era abbe-
verato dapprima, dell’arte di Pier della Francesca, di Luca Signorelli, del Verrocchio, di
Leonardo».1 La sua vita artistica, per noi, ha inizio col 1478 data del frammentario affresco
Cfr. Corrado Riccr, La Galleria degli Uffizi, Bergamo (senza data).