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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 4
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Serafini, Alberto: Ricerche sulla miniatura umbra: Secoli XIV-XVI
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0303

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RI CERCI Hi SULLA MINIATURA UMBRA

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narii » dal monastero di San Benedetto di Gubbio? ‘ Ma si tratta veramente di Sinibaldo Ibi?
Il Cantalamessa ascrive a questo artista la tela della Madonna della Misericordia che è a Mace-
rata, che fu data al Perugino, poi al Crivelli, quindi di nuovo al Perugino secondo una vecchia
scritta ora distrutta. Ciò può essere un indice della indecisione delle forme di questo artista.

Il sapere che Sinibaldo dimorava certamente in Gubbio nel 1509; il confronto della
miniatura che presento (fig. 13) con la Madonna della Misericordia1 2 * e con una Vergine in
trono col figlio nella Cattedrale di Gubbio, ed il trovare un Sinibaldo a lavorare nel Mona-
stero olivetano della stessa città verso la fine del sec. XV, mi hanno persuaso che quello stesso
abbia miniato — non molti anni prima — anche per gli Olivetani di Perugia; dove Sinibaldo 5
apprese l’arte alla bottega dei Boccati e la perfezionò alla scuola del Perugino.4

Per tutto quello che siamo venuti dicendo sin qui, dovremmo quasi pensare che la miniatura
peruginesca sia molto più spesso il lavoro di pittori fattisi al bisogno miniatori, che il lavoro

Fig. 18 — Miniatore Umbro-Toscano: Cod. Urb. Lat. 2, fogl. 151.
Roma, Biblioteca Vaticana.

di miniatori propriamente detti. Questi infatti rimangono sempre piccoli artisti, eccletici nelle
loro composizioni, e quindi non sempre definibili, perchè assumenti le loro ispirazioni or qua
or là, a seconda del luogo ove si trovavano. Così gli artisti umbri che penetrarono in Urbino
non potevano fare a meno di assumere speciali forme dalla Rinascenza, che in quella Corte
av.eva trionfato: anche i miniatori dovevano sentire l’influsso di quell’arte che erompeva da
ogni particolare del Palazzo di Luciano Laurana, allo stesso modo che cercavano di seguire
in qualche maniera i maestri che lavoravano per i Montefeltro.

1 Arch. del Mon. di San Benedetto (Arch. coni, di
Gubbio). Voi. di Esito dal 1494 al 1513, fol. 38.

2 In un gonfalone della Pinacoteca del Palazzo dei
Consoli a Gubbio.

5 Da alcuni detto perugino, ma senza alcuna prova
di documenti confirmanti, almeno che io conosca.

4 Si spiegano in tal modo gli influssi diversi che

in lui si vedono.

Di un altro artista, probabilmente di Gubbio viene
fatta memoria nell’Arch. del mon. di San Benedetto
(voi. cit ). Egli è un D. Agostino miniatore «de la
littera picola de penna » e a lui son fatti due paga-
menti al 30 giugno e al 3 dicembre 1500.
 
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