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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 6
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Calosso, Achille Bertini: La mostra storico-artistica del Campanile di San Marco nel Palazzo Ducale di Venezia
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0491

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LA MOSTRA STORICO-ARTISTICA DEL CAMPANILE DI SAN MARCO

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l’antico guerresco splendore, e la Mostra è riuscita anche una rievocazione, attorno al Campanile,
dei fasti marinari di Venezia.

Trofei gloriosi avvivano nell’atrio il busto marmoreo di Sebastiano Venier, opera di Ales
sandro Vittoria; dalla sala dello Scrutinio, nel piano inferiore del Palazzo Ducale, è tornato
il monumento di Francesco Morosini nel luogo ove fu originariamente eretto — vivente l’eroe
peloponnesiaco — per voto del Senato, nella sala delle Corazze : questa inoltre, sulla scorta di
un piccolo dipinto della fine del secolo xvn, è stata tutta decorata con armi, con stendardi
turcheschi, con effigie di eroi (vi sono i busti di Sebastiano Venier, di Agostino Barbarigo,
di Marcantonio Bragadin, scolpiti da Tiziano Aspetti, raccolti dal Museo Archeologico), in modo
da offrire un’idea abbastanza esatta dello splendore originario. Questa degna restituzione, sia
pure parziale, all’antica magnificenza d’una fra le parti più nobili, e fin qui più neglette, del
Palazzo Ducale è non piccola parte dell’attrattiva di questa Mostra ed è buon titolo di lode
per i suoi ordinatori : se le sale della Munizione, per le quali il Consiglio dei Dieci aveva cure

Fig. i — Frammenti di decorazione architettonica
rinvenuti nelle macerie del vecchio Campanile.

tanto gelose, potranno restare definitivamente aperte all’ammirazione degli studiosi e del pub-
blico, ciò costituirà il più lieto ricordo della festa veneziana.

Il Leone di San Marco di Jacobello del Fiore e quello di Vittore Carpaccio (nel quale è
forse la più antica figurazione del Campanile con la cuspide), tolti momentaneamente alla sala
dei Busti del Museo Archeologico, sovrastano, emblemi augurali, alle altre opere di pittura
raccolte tutte con rigorosa unità d’intento a Venezia e fuori, e che —- insieme con numerose
riproduzioni fotografiche — idealmente s’integrano con quanti altri dipinti, specie in Palazzo
Ducale e nell’Accademia, contengono figurazioni della vecchia torre o degli edifici circostanti.

Fra i quadri originali, i tre di Bonifazio Veronese vanno ricordati avanti a tutti : L’Adul-
tera dell’Accademia (ov’è l’imagine della parte inferiore del Campanile con la Loggetta e con
le botteghe che ne ingombrarono i fianchi fino al 1873), e, provenienti da Palazzo Reale, La
visita della regina Saba al re Salomone e San Marco che consegna a Venezia la bandiera del
leone alato, aventi ambedue nel fondo la veduta di Venezia, dominata dal Campanile.

Quadri del Cinquecento e dei secoli più recenti illustrano vicende e scene di vita vene-
ziana delle quali fu testimone il Campanile, e per la storia del costume e per la topografia
cittadina hanno importanza considerevole: per valore artistico va ricordata, accanto a opere
del Bellotto e del Carlevaris, la tela del Canaletto con la veduta della Piazzetta e della Riva
degli Schiavoni, inviata dalla Galleria degli Uffizi. E dei tempi nostri sono infine da notarsi
Al Liston del Favretto e La Piazza di San Marco del Carcano, ambedue della Galleria Nazionale
d’Arte moderna di Roma, e il bozzetto del grande quadro I Costruttori e dei due pannelli
 
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