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Valverde, Juan de
Anatomia del corpo humano — Rom, 1560

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https://doi.org/10.11588/diglit.8523#0302

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Libro sesto
guiditi o per la medesima ragione hauere il medesimo nome.Della rete marauigliosa non
faro mentione alcuna,perche non si vede ne gli huomini,come chiaramente sa, chi si vo-
glia, che habbia fatto vna volta almeno o veduto fare anatomia di huomo. Et Galeno mi
par degno di perdono cosi in qsla parte, come in molte altre,perche il non hauer potuto
vedere la verità ne gli huomini glie la fece cercar ne gli animali bruti,come i quella parte*
fece nel bue,nel qual si vede vna sorte di rete,simile a quella,che egli descriue.Et con que
sio habbia finito la distributione delle vene & arterie per le ceruella,eccetto che d'alcuni
ramuscelli,che vanno alla sustanza loro ; li quali per erser tanto piccioli ne sipolsonose-
guir col coltello,ne anche con gli occhi.
Della Vena Arteriale,& della Arteria Venale. Cap. 14.
REstaci a dire per compimento di quello li bro,della terza Vena,& della secóda
Arteria. Laa Vena nasee della parte più alta del ventricolo diritto b del cuore& a ù'n.foÀYu
scé de per lo lato diritto della canna del polmone, cdiuidédosi subito in due rami, b li.iiii.tì.vs.
tiéUt* vno ^e Sua^ va a 8^ polmoni da man manca,& l'altro a quelli da man destra.Et ognun di Mg.vm.Q.
loro si va diuidédo nel medesimo modo in due rami,cV gli due in quattro,& cosi di mano c t. — -
in mano,faccendosi sempre più piccioli, insino che in quello modo ognun de due primi D
rami empie tutto il polmone del suo lato. La tunica di quella vena è come quella dell'ar-
ce/ deWarte- teric;&perciò fu ella chiamata Vena Arteriale. dL arteria nasee dal lato maco della par d t.iii. fijiii.
ri* V«</«. te più larga del secondo ventricolo del cuore; & si diltribuilce parimente p gli polmoni, ^ g *."'
diuidendsie prima in due,& da poi in molti rami,ne più ne meno,che la vena arteriale.La e t.hi. ìLììm
tunica di quella arteria è sottile,& simile a quella delle vene; & p tal ragione fu chiamato K L
quello vaio Arteria Venale ; & Arteria fu chiamato, perche in elso si contiene sangue &
VafsittoAetLtye aere,o spirito,come nell'altre arterie. L'ofritio di quella vena, & arteria ( secondo tutti
na Arteriale, et que,che in nanzi di me hanno scritto)è,della vena nutrire i polmoni solamente ; dell'arte

•ìa portar l'aere da gli polmoni al ventricolo manco del cuore; parendo loro che in que-

della Arteria ye
Uanertavena» ^ca arteria no poteise in modo alcuno elsere sangue.Ma,se hauelsero di ciò fatto esperien
le ha dentro san za ( come ho fatta io molte volte insieme col Realdo, cosi in animali viui, come 1 meri)
gue- haurebbero ritrouato, che non meno è piena quella arteria di sangue, che qual si voglia
dell'altre vene.Ne si può dire che poÌ,chel'huomo è morto,vi entri dentro; perche,si co-
me,quado aprono alcuno animai viuo,nel tagliare si Iparge tanto sangue, cosi abbraccia
il cuore quello,che ha,senza lasciarlo vseir fuori; & se punto di lui ne esce,piu ragioneuol
è che esea per la bocca dell'arteria grade,per la quale suole ordinariamente vscire,che per
alcun altra parte.Maggiormente che si può aprire il cuore lubito,& cauar di quello tutto
il sangue,& di poi guardare in quella arteria ; la quale trouerano senza fallo alcuno piena
di sangue.Hora elsendo cosi,che in quella arteria è singile, & che dal ventricolo manco
non vi può entrare(come dimollra ilsito delle tele, che habbiam dettof elser alla bocca f ijb.iiii.cap.
dell'arteria)credo certo che dalla vena arteriale risudi il sangue alla sullaza del polmone, viii.
doue si assotiglia,& dispone a poter più facilmente conuert irli in /piriti ; & di poi si me-
scola coll'aere,che entrando per gli rami della canna del polmone, va insieme con elso al
l'arteria uenale,& indi al ventricolo manco del cuore; mescolandosi col sangue alquanto
più grosso,che dal diritto ventricolo del cuore palsa al sinillro(se puto ve ne palsa ) ; per-
che io insino a adelso non ho potuto vedere,per doue polsa passare ; ma se palsa, d'amen-
due quelli sangui si fa vna materia, dispolla a conuertirsi ne gli /piriti, che danno la vita.
Quella mia oppenione,oltre che'lsenso la conferma,perche preluppofìo che nell^arteria
Venale si truoui sangue(come chi si voglia>che non si voglia fidar del mio detto, potrà, ve
dere),è necessario dire che da quella vadia al ventricolo maco; è anche più verisimilc,che
pensare che del sangue del ventricolo diritto del cuore (il quale è molto poco difserente
da quel della uena grande)lènza precederui altra maggior dilpositione, si possino creare
subito gli spiriti,che danno la uita.Ma pollo questo da banda, perche è fuori di mio pro-
posito,balli sapere che nell'arteria uenale senza dubio alcuno è s .ngue in alsai quatita, &
non qualche poco(non manco nelli huomini, che nel leto) cVspinto alsai, come, quanti
che hanno scritto in nanzi di me,affermano. Quel, eh e iui saccia, ognuno da se potrà per
suo spalso di poi pensarlo Et con quello darò fine aliliillona delle vene, & arterie, dan-
do principio a quella de nerui.
Dichiar.itione
 
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