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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 2
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Schmarsow, August: Domenico Veneziano, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0121

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DOMENICO VENEZIANO

8,5

dev’essere stata eseguita anch’essa per un luogo abbastanza alto, poiché i piedi spariscono
in parte dietro l’orlo anteriore della nicchia e le pieghe serpeggianti del saio, rischiarato
sino allo scuro dai riflessi del suolo, appaion di sotto in su. D’ossatura fina e magre sono le
membra aduste; le mani, che sorreggono dinanzi alla cintura un libro aperto su cui è scritto:
KEFARAI . F RATE | JAPOjNE . HOT . SE . GljVNTO . | AL PARAjoNE, hanno le dita
lunghe, affusolate, modellate mollemente, senza accentuazione delle congiunture, proprio come
nella Madonna di Londra. I! libro, sopra il semplice vestito del Minorità, è dipinto con la
stessa accuratezza di quello che porta Sant’Antonio Abate al Canto de’ Carnesecchi, con le sue
pagine di pergamena e i nastri per chiuderlo. Dal cappuccio gittato indietro s’erge sul collo

Domenico Veneziano : Cappella dell’Assunta. Disputa di S. Stefano. Prato, Duomo.

tendineo la testa del beato, con i suoi tratti larghi, gli occhi infossati, il naso lungo e diritto,
le labbra alquanto carnose e serrate e una corona di raggi intorno alla calva cocolla. La luce
viene da sinistra in modo così preciso, che noi, da questo indizio, possiamo ancor oggi indi-
care il posto originario del quadro. I forti contrasti di luce stridente e d’ombre trasparenti
uniscono la loro attrattiva con quella del colore : il nastro bianco della cornice contiene la
conchiglia dai solchi profondi e dalle spire acutamente sporgenti su fondo rosso scuro, dal
quale si stacca efficacemente e armoniosamente la figura col suo incarnato bruno rossiccio, il
saio grigio chiaro, i capelli d’argento e le pagine bianche del libro rilegato in verde chiaro.
Chi ricorda il San Francesco degli Uffizi non può dubitare d’aver in questo frammento un’opera
relativamente anteriore di Domenico Veneziano, che ci dà in modo sicuro la cronologia delle
pitture nella volta della cappella dell’Assunta.

Resta solo a domandare sin dove giunga l’opera del Veneziano nelle pareti che, a sinistra
dell’osservatore, portano dipinta la leggenda del protomartire Santo Stefano (la disputa con i
dottori ebrei, la lapidazione, la solenne traslazione delle spoglie, rinvenute, nella chiesa di San
 
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