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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 2
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Schmarsow, August: Domenico Veneziano, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0125

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DOMENICO VENEZIANO

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tutti gli angoli della linda abitazione riempiendo persino la camera da letto aperta, dove si svolge
una scena intimamente domestica. Sembra che la descrizione del Vasari riferentesi a Santa Maria
Nuova di Firenze, possa altrettanto bene applicarsi a questa cappella di Prato : « Dall’altra parte
fece Maestro Domenico, a olio (Gioachino che visita Sant’Anna sua consorte e di sotto) il
nascere di Nostra Donna, fingendovi una camera molto ornata ed un putto che batte col mar-
tello l’uscio di detta camera con molta buona grazia. (Di sotto fece lo Sposalizio d’essa Vergine,
con buon numero di ritratti di naturale, fra i quali è messer Bei nardetto de’ Medici, conesta-
bile de’Fiorentini, con un berettone rosso; Bernardo Guadagni che era gonfaloniere; Folco Por-
tinari ed altri di quella famiglia. Vi fece anco un nano che rompe una mazza, molto vivace,

Domenico Veneziano: Cappella dell’Assunta. Nascita di Maria. Prato, Duomo.

ed alcune femmine con abiti indosso vaghi e graziosi fuor di modo, secondo che si usava
in quel tempo) ». E se si legge prima il seguente passo che descrive la Presentazione di Maria
al Tempio, quasi quasi si suppone uno scambio del Vasari nell’attribuzione della pittura:
« Vi si vede anco tirato in prospettiva, in mezzo d’una piazza, un tempio a otto facce isolato
e pieno di pilastri e nicchie, e nella facciata dinanzi benissimo adornato di figure finte di
marmo; e intorno alla piazza è una varietà di bellissimi casamenti, i quali da un lato ribatte
l’ombra del tempio mediante il lume del sole, con molto bella, difficile ed artificiosa conside-
razione». La straordinaria capacità del pittore di circondare i corpi e gli spazi con un chiarore
deliziosamente nitido e mite, s’osserva precisamente nel quadro seguente che ci mostra la Presen-
tazione di Maria al Tempio. Il santuario di Jahveh s’inalza su una piazza, il cui lato aperto
in fondo ci offre la vista di un paesaggio montagnoso. Sul davanti una scala conduce a un
ballatoio in forma di terrazza, e la sua modesta ringhiera circonda anche tutto il podio rettan-
golare in mezzo a cui, su gradini circolari, s’eleva un tempietto rotondo aperto tutt’ intorno.
Le sue colonne basse hanno fusti a coclide, capitelli alti a imbuto con doppia fila di foglie e

L’Arte. XV, 12.
 
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