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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 3
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Salmi, Mario: Chiese romaniche in Casentino e in Valdarno Superiore
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0213

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CHIESE ROMANICHE IN CASENTINO E IN VA LEAR NO SUPERIORE

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nore. E in un caso solo si trovano gli spigoli smussati 1 ed in un altro, il plinto con foglie
protezionali agli angoli.1 2 *

Venendo a considerare i caratteri dell’esterno, ben poco è da dirsi delle facciate perchè
purtroppo rovinarono (Buiano, Socana, Romena, Stia e San Leolino a Rignano) o subirono
gravi alterazioni nelle loro forme (Cascia e Montemignaio). Il tipo più diffuso, delle fronti delle
chiese romaniche, presenta la linea esterna perimetrale che mostra la linea interna dell’edi-
fìzio, se cioè è ad una o a tre navi. Il paramento è a filari di pietra in genere monocromi
e lo corona una semplice cornice sagomata; sopra la porta poi si apre una finestrella bifora
con ampio strombo, sostenuta da un largo pulvino
sopra il capitello della colonnétta 5 (badia a Ruoti,4 badia
di sopra presso Loro, pieve di San Romolo a Ga-
ville,s fig. 6) o — più tardi — un occhio (pieve di San
Pietro a Gropina e badia a Poppiena).6 Fa eccezione
una sola chiesa a tre navi, la pieve di Sco, nella quale
la facciata termina in alto con una doppia inclinazione
del tetto comprendente tutte le navate; ed ha un
piano inferiore di cinque arcate cieche.7 II tipo più
evoluto con due piani di arcate e l’altro più ricco
con logge aperte sovrapposte ad un piano di arcate cie-
che, così usati altrove, non si trovano nelle costru-
zioni da noi studiate, per le quali il massimo sforzo
decorativo è dato dalla facciata della pieve di Sco.

Nè si trova quello a fronte rettangolare rappresentato
in Toscana dalla pieve di Arezzo (la quale nel territorio
aretino non trova altro riscontro) e dal duomo di Barga,
tipo comune nell’Italia meridionale rimasto caratteri-
stico per le chiese abruzzesi.

Le porte sono formate da stipiti a bozzette ango-
lari o monolitici con alto architrave a ripiombo di
essi, semplice (Santa Maria a Poggio di Loro) o ricas-
sato (pievi di Romena e di Montemignaio) e scolpito
(San Lorenzo a Poppi e pieve di Montemignaio), sopra
a cui gira un arco semicircolare senza decorazione al-
cuna (badia a Ruoti). Talvolta invece gli stipiti sono
ornati in angolo di una modanatura a toro che con-
tinua nell’ intradosso dell’arco, cui, nella porta della-
rovinata chiesa di San Lorenzo a Poppi, sovrasta un archetto più piccolo a formare come una
ghiera uguale alla chiave e alla imposta. Di rado l’arco si fa leggermente acuto (pievi di Ro-
mena edi Montemignaio); mancano però del tutto esempi di porte a largo strombo rientranti.

Fig. 7 — Abside e campanile
Pieve a Socana (Casentino) — (Fot. Salmi).

1 Nella pieve di Gropina, si veda la seconda co-
lonna a sinistra di chi entra.

2 Pieve di Montemignaio, ultima colonna a destra.

J Questo primo tipo semplice si trova diffuso nel

senese ed anche altrove in Toscana.

4 Unica fra tutte le chiese del Valdarno e del Ca-
sentino, è provvista nella facciata di un protiro.

5 La pieve di San Romolo e Gaville —- si veda la

fig. 7, fu deturpata nella facciata da un loggiato, ma

si vedono tuttora i filari di pietra e le tracce della bifora
chiusa, appartenenti alla sua antica costruzione.

6 In un restauro della pieve di Montemignaio, per
molti riguardi disgraziato, la facciata, anziché ador-
narsi di una bifora (apertura più comune e tradizio-
nale) fu malamente decorata da tre occhi.

7 Tale struttura può ricordare San Cassiano presso
Pisa, che però si differenzia dalla pieve di Sco per
una bifora visibile sopra la porta. Anche questa
facciata ebbe manomissioni nella porta che fu rin-
novata e nelle ultime arcate entro cui furono aperte
due finestre.

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