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Ramusio, Giovanni Baptista; Colombo, Cristoforo [Hrsg.]
Delle Navigationi Et Viaggi (Band 3): Nel Quale Si Contengono Le Nauigationi al Mondo Nuouo, alli Antichi incognito, fatte da Don Christoforo Colombo Genouese, che su il fu il Primo a scoprirlo a'i Re Catholici, detto hora le Indie occidentali .. — Venedig, 1556

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https://doi.org/10.11588/diglit.9379#0389

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Aj^ DELLE INDIE LIBRO XI* ijj
chc h*'isoIa,cV molti hanno prouato quanto ho io qui detto. Pensano ancho alcuni,
ò i,-Uo Sperimentato questo liquore,8<: dicono che 0a migliore,cV: più securo del balsa-
WisP7'1I01'ediVillasanta.Et in effetto sono infiniti i rimedi], che il piatoso iddio mostra à
^P'anC cnor che piu lontani si ritrouino da i medici,& dalle medicine. La soglia di q-
% ta °he alcuni la chiamano del balsamo n uouo,è satta à modo di vn ferro di lancia, ò di
^li^j neKa,che tagli, &C che siano molto aguzze nella puta,come si soleuano vsare sra ca-
^at>bi 8uerre,cV fra buoni cacciatori per li bosehi. Et noi qui il meglio che si è potuto
am° disegnata.E' lunga da sei diti,cV: larga quattro nel mezzo.
Ij. Della herba,opianta chiamata Perebecenuc. ^ap- V.
%os talsoIa Spagnuola è vna herba ò pianta,che la chiamano Perebecenuc, 8c è mara-
^etlt a |e piaghe,8c" se ne truoua gran quantità,cV é stata da molti,cY da me sletto esperi-
Kfir; Plu dl quella 8t" delle altre,che ho dette,credo io,che qui siano infinite altre her
5tll'ch • r nte^ a"3eri appropriati alle infirmiti & piaghe humane . Ma perche gli Indiani
^tural r°no già morti, s'è con loro finita &: sepolta la nonna di quelle virtù Se" secreti della
\che i CO ^ quelli, che gli Indiani haueuano già esperimentati sapeuano. Et tutto q-
cjl0ra ^e ne Puo dire ' * Poco > & non bene inteso, perche quella generatione è coli
Nnif n^Uelpoco,chesa,chenèpervtiIe, neper bene, che se le faccia, ne vuole cosa alcuna
*Ui t e^massimamentediquelle,che potrebbono(essendo medicinali) giouare à i chri-
Quelle cose,che si sono da nostri làpu te,non si sono sapute per volontà de gli india-
^rdi ^ercne non le hanno possuto celare. Et benché io habbia alcune cose sentite dire, che
,non voglio però perdere il tempo in riferire cose confuse, ò nò chia
^Ita r CI° non d'r°101111 ^ non quello cne e assai noto,ò che io habbia veduto dC esperi-
°,Corne ho fatto di.quella herba ò pianta>della quale parlaua,cV che come ho dettola
fot jj au° Perebecenuc. Sene truoua gran quantità in quella isola,&: per le campagne, S>C
^ Wi!r^en^ Per dentro quella c"cà ancho:io dico,che se ne ritruoua tanta copia, quanto
dit-- 'U Vcv>l;-> ~>Urr> \->prh-3 anrhor che diciamo.auanto de\\cnni-rpll-m,. ^«nA» fi»».T^»>«'.r

ìire 111 doglia altra herba,anchor che diciamo,quanto delle porcellane^che non si puo più
r\Per la gran quantità,che di loro qui si truoua.
Rlie^estaherba,della quale parliamo, ha molte fo-
^ri^^cV aguzze nella punta, 5ù si somigliano a
lanette picciole.Onde pare che vogliano in
^le s0^ et accènare per quella via à gli huomini,che
? Per curare le ferite di cofì fatti ferri. Sono
punte al'
%e(ie^a°nazze , & gli ballili òpidicini, ne quali
C °8^c naseono, sono medesimamente pao-
li0 ^Icn °me *e Punte delle soghe : benché ve ne sia-
linon aguze in punta,ma rotòde.Ma cV.q-
'eOn C^e hanno la loro estremità di colore pollo
Cesti § as° paonazzo ♦ Quella pianta produce
^ii^rirossi,lunghi,&: co vn fìocco,ò cioccha,co-
0 Iul°Cchio:ma sono separati l'vno dall'altro, dC
CresCllltn§hetti,c\: lottili. Quando quella pianta è
V^01luatanto,quantodcecrescere,&altoquantoè HI
[a>che °mo,cV: più, è nel suo operare marauigh'osa, perche sacilmente 8c" senza passione cu
Pùp-K e che la habbia voluta Iddio insegnare per la eccellenti^ grande,che ha, in g


uanre

!?^Iupe5anchora,che siano vecchie,&: dkattiuadifpositione38t" incancherite,ò qua?i incu-
bile s0 ^no il rimedio di quella herba à questo modo.Cuocono vn pugno delle cime,5^
jet>ccat ^5plu tenere di quefta pianta in vn bocale di acqua,6V quando veggono,che ne fìa
*>&C CoaS<: mancata la terza parte, leuano il pignatto dal suoco3& 'a lasciano quali far fìred'
rscon V° Panno netto bagnato in quella acqua lauano la piaga molto bene, poi la afciu>
ne Panni di lino. Et fìnalméte pigliano sra le mani alcune soglie crude di quella her-
i l^&c\^no u sugo,neI quale bagnano sila di tela biancha,&: nette, Qc le pongono fu la
^eiie ta §ano poi con vn pano di lino. Et à questo modo saccendo due volte il giorno,
empoguarifcono la piaga maligna . Alcuni in vece delle sila ditela, vi pongono
Viaggi vol.3% u l'herba
 
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