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Ramusio, Giovanni Baptista; Colombo, Cristoforo [Hrsg.]
Delle Navigationi Et Viaggi (Band 3): Nel Quale Si Contengono Le Nauigationi al Mondo Nuouo, alli Antichi incognito, fatte da Don Christoforo Colombo Genouese, che su il fu il Primo a scoprirlo a'i Re Catholici, detto hora le Indie occidentali .. — Venedig, 1556

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https://doi.org/10.11588/diglit.9379#0394

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DELLA HISTORIA
quello oro tolto, ò datolo à qualche vno di' quelli Indiani migliori natatori, ò l'haissd la ^
to andare al fondo,restandoui nel capo disopra della corda vn bastócello, che io haueua |9r
to,p segnale: Io andaua scalzo, & in camicia, ÒC mi haueua ben legate le falde, ÒC le ma'1"-e
della camicia p_ notare, se bisognato fosse: Ma volsc il nostro Signore p sua clementia,cnc rj^
sassimo tutti a sai uamento,benche con molto pericolo, ÒC sranchezza: per che la correte
fiume era molta,££ ci dibatteua forte:onde ci portò òC pose quali alla bocca del mare: D*.^^
do che arriuamo da questa altra banda del fiume co ciò che io portaua, bagnato, &fperi0,
delle mie carti ÒC memoriali bagnati mi rincresceua più che di altro* Tutto qsto auuen £
perche hauédo con molto affanno ÒC dispiacere aspettato cinque di, quattro leghe phiin
in quella istessa riuiera del fiume,vedeua che ogni di più cresceua il corso delle acque, OC n^
mi arrischiaua à guazzare à cauallo il fiume * Onde ne mandamo co' caualli i seruitori n° ^
per quella via:perche ci diedero ad intédere,che ql Caciche,che era più giu,tenea Canoe >
ci haurebbe fatto molto appiacere passare:Ma fu per edere co tanto mio dispiacere, che n
mi auanzera vita per potermi bé pentire dell'errore,che io feci.Hora venuti da qsta altra P ^
te ritrouàmo il gran serpe,che io dissi,cV poi montamo il colle de' pedernali,che è molto a r
ro,cV penamo duo giorni ÒC mezzo à pattarlo: ÒC vi dormlmo due notti senza ritrouatf 3
qua,nèhauere che mangiare altro eh e granchi, de'quali ve ne erano molti cV buoni : ma11
sono cibo per géte ischiìa,nè delicata.cV cosi nel terzo giorno giungémo alla terra di A^lia
Et à questo modo hano da imparare di scriuere coloro,che vogliono referire,cV narrate 'c ,
se delle Indie. Et nel vero se qui dicessi i trauagli, che io ho pattati fin che non le ho apPj^
ò vedute, verrebbe il doppio il volume di qsti libri. Et non vorrei io miglior premio del'c
ciche mie,che saperle coli ben dire, come softertele ho,g la clemétia òC bota diuina. Et1111
molte volte fatta Iddio cosi chiaro miracolosaméte gratia della vita, che se io sapessi coti *
ne isplicarlOjso che più gratc,cV di maggiore admiratione qste historie sarebbono. Ma t'c ,
nando à quello,che si propose nel titolo di hauere à dire,dico che io qui saro breue,gche ssc
le cose di terra ferma vi sarà molto più che dire in simile materia,et per quel tempo le riserì ^
Sono medesimaméte in qsta isola,cV nelle altre conuicine,certi serpi verdi,cV sottili, ma ^
nosi molto:cV di quelli fanno gli Indiani Caribi il lor veleno. Questi tali serpi si attaccano ^
(è stessi p la coda ne'rami de gli alberi, ÒC si matengono à quel modo sospesi, ÒC mordono d .
uunque mordere ÒC {etite possono chiuque indi passa,che di lor no si accorga:cV: sono quC
cattiui ÒC pieni di veleno.Ma perche ho detto,che ne fanno gli Indiani Caribi il veleno cP
il quale le lor freccie tirano,dico che nò con qsti serpi solaméte lo fanno,ma co altri venen0
materiah',come al suo luogo più di lugo si narrerà. Vi sono medesimamente certi altri
berrettini^ altri non molto verdi, ÒC maggiori che nò sono questi, de' quali ho detto, che,
il veleno, ma(come dicono)non sono cosi cattiui,nè velenosi, ben che io nò credo, che sixV
troui alcun serpe senza veleno in tépo alcuno dell'anno. Vi sono ancho altri serpi magg'j? $
ti di quello,che io ho prima detto,che ritrouai morto à pie del monte de' pedernali : che c°
ho io inteso dire da molti,ma che no sono però malignane fanno male. Gli Indiani se li
giauano tutti,£t" qsti ÒC qìli senza difFerétia alcuna,cV Io teneuano p buon cibo,saluo che 4
verdi sotali,checssi co diligentia cercano p amazzarli,cY farne qlla lor diabolica ÒC pest»e
mistura,cò Iaqle le lor freccie vngono. Parlo degli Indiani Caribi, che qsto essercitio fan110'
della natvrale, et generale
Historia delle Indie Libro decimo tertio, doue
si' tratta de gli animali aquatici ♦
IL PROHEMIO*
E opere del grande Iddio sono tutte marauigliose, ÒC disserenti nelle fyctie}%
to in tutte le parti del mondo,cosi nella varietà della forma, come nella gtade
za,cV proportione loro,6Y ne gli effetti,cV particulari nature medesimamente/
te.Onde per questa tanta varietà non ha bastato la diligentia humana,nelle v
I te de gli huominijChe in questa contéplatione occupati si sono,à poter del s u '
to3ÒC compiutaméte scriuere,nè sapere tutti gli animali della terra3 ne tutti i pesei, ÒC anim3
del mare:
 
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