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Ramusio, Giovanni Baptista; Colombo, Cristoforo [Hrsg.]
Delle Navigationi Et Viaggi (Band 3): Nel Quale Si Contengono Le Nauigationi al Mondo Nuouo, alli Antichi incognito, fatte da Don Christoforo Colombo Genouese, che su il fu il Primo a scoprirlo a'i Re Catholici, detto hora le Indie occidentali .. — Venedig, 1556

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https://doi.org/10.11588/diglit.9379#0676

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Ciapotu-


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DI PIETRO DALVARADO
vostra Maesta nell'auenire,le parrà ch'io contradica a gli precedenti,creda vostra Ma^pjo
mi fa dar nuouo parere,il nuouo accidente» Inuittissimo Cesare, noi tro Sig^° j[i
guardi l'imperialpersona di vostra Maesta, ÒC la prosperi ÒC conserui in augumetito di
maggior regni ÒC slati lungissimo tem po,al suo santo seruitio, con quanto più ella dà1^ ^
Dalla gran città di Temistitan di quella nuoua Spagna il xv,di Ottober,del md^^1 j,
Di voltra Sacra Alatila, molto humilseruocY valallo che a leibascia i reali piedi di1
Fernando Cortese,
DI PIETRO DALVARADO
Ax FERNANDO CORTESE.
Lettere di Pietro d'^lluarado, nelle quali racconta le guerre & battaglie satte nell'acquifìo di CÙf
tulan,Checidltenego& Vilatan,& de pericoli ne quali incorfe ♦ come fece abbrufcitf
li Signori di Vilatan,&parimente esja città& conjlitui Signori i lorsgliuoli:di
due montagne, l>na di allumi, l'altra di \olso.
Ignor,daSoncomiscoscriTsiavostra Signoria tutto quello che so^^u' ^
era successo,cV qualche cosa ancora di quel che s'aspettaua d'allhora:'1* (/
zi.dopo hauermandato demiei messia quella terra, facendo saper
mente io ci veniuo per conquillar ÒC mettere in pace le prouincie,che ^
salTeroil dominio di sua Maesta ÒC domandano aiuto ÒC fauore a
qui,cV il passb per il territorio Ioro,come a vassalli di quella,poiche s À
offerti tali a vostra signoria.ilche facendo essi, farebbono da leali 5C J$
vassalli di sua Maesta,cV sarebbono molto fauoreggiati ÒC si marnerebbe loro buona g ^
tia da me &T da tutti gli Spagnuolù òC che se ciò nò volelsero, io ,ptestauo di far loro g
come à tradì tori,ribel!i58c' solleuati còtra'I seruigio dell'Imperator nostro Signore,et l1 ty
rauo per tali:dichiarando inoltre per i schiaui tutti coloro che si prendesfero viui nella & u
ra.Questo fatto,& significato à loro per messi della propria natione:io feci mostra.di t M
mia gente à pie ÒC à cauallo : ÒC la mattina del giorno seguente, partsj per andargli à tr0, l0 ì\
le proprie case.cV marcciai tre giorni per vn monte dishabitato.cVhauendo allogg1 Ai
campode mie guardie pigliarono tre spie di vn luogo del lor paese chiamato Ciapotu'j* 'g,
quali domandai quel ch'andauano facendo, ÒC mi risposero,à racor del mele.ancore d1 '
meapparue poi, essi erano notoriamente spie.necon tutto quello io no gli volli P^ttf
anzi io feci loro buona ciera,cV li rimandai con còmissione ÒC richiella simile alla s°Pr ^ f
à Signori di Ciapotulan.dalli quali quato a quello ne ad altro nò hebbi mai risposta. an ^
io dunque là,arriuato che vi fui, vi trouai tutte le strade aperte ÒC molto larghe, cosi ^ ^
gióre,come l'altre di trauerso,& le strade che andauano alle contrade principali eran<^3ss^
te^onde incontinente li giudicai di mal proponto, che hauelsero fatto ciò per coi*1
re*vscirondilàcertimandatiame,chemidiceuanoda lontano,ch'ioentrassi nelH13 \o
ad alloggiarmi, per combattercisi poi con più lor acconciò, si come hauetiano or di'1 .^l
m'accapai quel giorno accollo ali habitato,tanto ch'io conliderassi il tcnitorio ÒC ve"c 0j£
pensiero fulse il loro.cV lorosubito quella sera non poterono aseondere il lor malan'
ini vecisero &c ferirno de gli indi delle mie bande, di che hauuto auiso mandai in que" P ^
gete a cauallo a slracorrere, la qual s'incontrò in molta géte da guerra,^ scaramuccio ^
ci ferirno certi caualls,11 giorno dopo, andai a veder la strada ch'io haueuo a fare: ÒC v*, ^
gente da guerra, & il paese tanto montuoso di tante macchie ÒC alberi, ch'egli era al' J/
forte per loro che per noi altri.io mi raccolsi aH'aIIoggiamento,cV mi parttj il giorno d
so con tutta la gente per entrar nell'habitato. eraui p la strada vn fiume cattiuo da Pa ^ps^'
l'haueuano occupato gli Indi:quiui combattendo con loro ce'l guada
gnammo.cV io »<j£s,1
più alto della sponda del fiume in vna pianura aspettaila gente rimala adietro, per e^tf
palio pericoloso, ÒC con tutto ch'io andassi col miglior ordine ch'io potessi,correuo g»'Q,
fìco.stando in quello alto,loro vennono da molte bande p i monti, OC mi astalir"° dt n t,
ÒC in quella facemmo loro resistéza sino a tanto che palTorno tutte l^bagaglie, ÒC enti■
 
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